Mele, prezzi in ripresa. E in Trentino Alto Adige torna l'ottimismo

Wielander: buone prospettive, manca la concorrenza. Pilati: livelli più consoni. Barbi: 4 aumenti da aprile

Mele, prezzi in ripresa. E in Trentino Alto Adige torna l'ottimismo
Il tanto atteso momento della ripresa dei prezzi, per le mele, è arrivato: una campagna segnata dall’ingente offerta e dal decumulo costante e veloce che adesso registra un sensibile incremento delle quotazioni, finora contenute. A confermare le rilevazioni dell’osservatorio Ismea - che nell’ultimo overview settimanale parla di “inatteso aumento dei prezzi” - sono, sia pure con toni diversi, alcuni dei principali protagonisti del Distretto melicolo del Trentino Alto Adige intervistati da Italiafruit News.

Vip: qualità ok, giacenze in calo e competitor assenti giocano a favore

 
Josef Wielander, direttore della Vip, non nasconde la propria soddisfazione: “Dopo una stagione in cui i listini non corrispondevano all’elevata qualità espressa, siamo finalmente arrivati al punto in cui è possibile operare sulla leva del prezzo. E non siamo ancora all’apice. Le mele tengono, sono buone e il consumatore risponde. Mentre al produttore viene finalmente garantito un certo valore. Siamo ottimisti: ogni settimana saliamo un gradino in più, soprattutto per le Golden, ma anche per le rosse di qualità elevata”. 



Dopo una lunga “rincorsa”, le cose stanno cambiando anche sul fronte dei volumi rimasti in "cassaforte": “Al 26 maggio 2015 le nostre giacenze risultano inferiori a quelle dello stesso giorno dello scorso anno perché aprile e maggio sono stati fenomenali sui mercati esteri, ma anche in Italia”, prosegue Wielander. “Se continua  così e finiscono le scorte in altri Stati potremo avere notevoli soddisfazioni con la Golden di montagna, indipendentemente dal clima, perché la mela si mangia sempre, anche in estate. E poi in questa stagione il frutto ispira fiducia perché ha dalla sua shelf life e qualità…”.

In casa Vip - il cui decumulo proseguirà fino a settembre per poi partire con il prodotto nuovo - si ritiene che il cambio di passo sia legato a due motivi attinenti lo scenario internazionale: “è stato importato molto meno prodotto d’oltremare, anche per il cambio sfavorevole, mentre degli ingenti quantitativi stimati in Polonia non c’è traccia, anzi: i polacchi vengono in Italia a comprare mele! O non erano giuste le stime o il principale produttore dell’Est ha trovato altri sbocchi… Siamo un po’ sorpresi, ma... meglio così”.


la Trentina: si creano le basi per un buon inizio di stagione 2015-2016


“In una stagione  caratterizzata da vendite costantemente sostenute, con marzo e aprile particolarmente positivi, a partire dalla fine dello scorso mese abbiamo assistito a un ulteriore balzo nella commercializzazione”, dice il direttore generale de la Trentina Simone Pilati. “Il decumulo è soddisfacente: le rimanenze, per tutte le varietà, sono ormai in linea con lo scorso anno, a parte la Golden, leggermente più abbondante dell’analogo periodo 2014. La graduale riduzione dei quantitativi ha prodotto un riposizionamento dei prezzi, prima bassi, su livelli più consoni alla qualità delle mele e al rapporto domanda-offerta. Abbiamo recuperato soprattutto su Granny e varietà rosse, ma anche la Golden ha guadagnato terreno”.



“Il business - aggiunge Pilati - è sostenuto soprattutto nei confronti dei Paesi dell’Est: Bulgaria, Ungheria, Polonia. Ma un po’ovunque c’è vivacità. Del resto, siamo l’unico Distretto in Europa che dispone di prodotto. Prevediamo di concludere la stagione,rispettando i programmi, a fine giugno per la Red Delicous e a fine agosto per Golden. Certo, con l’aumento di prezzi di quest’ultima fase non riusciremo a recuperare le basse quotazioni che hanno contrassegnato gran parte della campagna, ma questa evoluzione è senz’altro positiva anche perché crea i presupposti per un inizio positivo e più consono della stagione 2015-2016”.

Melinda: qualità eccellente, ora servirebbero altri aggiustamenti di prezzo


Federico Barbi, direttore commerciale di Melinda rileva che “a partire da aprile ci sono stati quattro step di aumenti dei prezzi, l’ultimo dei quali 10 giorni fa; non sarebbe male se ci fossero altri due-tre “rialzi” perché le quotazioni restano comunque basse, tra le più modeste degli ultimi 7-8 anni”. 



“La situazione negli ultimi tempi è migliorata sia a livello di listini sia a livello di domanda nazionale ed estera”, prosegue Barbi. “Nella stagione attuale stiamo facendo segnare un record di vendite a fronte di un conferimento davvero ingente che, come noto, era superiore del 33% a quello della campagna precedente. Se fino allo scorso anno si pensava che la domanda fosse anelastica rispetto al prezzo, in questo 2015 abbiamo verificato che non è così; resta da capire se questo aumento è dovuto a un vuoto di altre aree produttive o se si consumano più mele, grazie anche alla qualità davvero alta, la migliore forse dell’ultimo decennio”.

Le prospettive per i prossimi mesi? “Finora abbiamo beneficiato del ritardo di produzione della frutta estiva. Il trend futuro dipende da molti fattori; di sicuro non avremo vuoti di prodotto e arriveremo a collegare tranquillamente la vecchia produzione con la nuova…”.

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