Pesche e nettarine: superfici, produzione, import-export, consumi, prezzi

L'Italia cede lo scettro produttivo alla Spagna mentre si consolida l'effetto meridionalizzazione

Pesche e nettarine: superfici, produzione, import-export, consumi, prezzi
Con la stagione calda ci si avvia al consumo di Pesche e Nettarine, tra i frutti più consumati dagli italiani nel periodo estivo. Anche per questi prodotti non si riesce ad evitare il fenomeno di erosione degli ettari investiti, fenomeno accompagnato dall'ormai conclamato processo di "meridionalizzazione" della produzione. Come effetto dei trend negativi a livello strutturale, si evidenzia inoltre come l'Italia, storico leader delle produzioni, nell'ultimo anno abbia ceduto lo scettro alla galoppante e dinamica Spagna.

Le produzioni mondiali e il contenzioso Italia-Spagna

Al mondo, stando ai dati Fao, si sono prodotte circa 21,6 milioni di tonnellate di Pesche e Nettarine nel 2014, con la Cina che rappresentava oltre il 50% del totale. Escludendo il colosso asiatico che non gode sempre di stime affidabili, è l'Italia la prima produttrice di queste drupacee, coltivando in media nell'ultimo decennio circa 1,6 milioni di tonnellate all'anno. Altri attori importanti che presentano un calo strutturale sono gli USA, in perdita dagli anni '60, e la Grecia, in ridimensionamento dagli anni 2000, mentre Spagna e Turchia presentano cavalcanti aumenti in volume.
Addirittura stando ai più aggiornati dati Eurostat, nel 2014 la Spagna avrebbe superato l'Italia come produzioni, valicando la quota delle 1,6 milioni di tons all'anno.

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Superfici e Produzioni Italiane: declino 

Le superfici italiane di Pesche e Nettarine, secondo i dati Istat, stanno affrontando un declino sistematico, arrivando al 2014 rispettivamente a 50.537 e 23.911 ettari investiti. Trend in netta controtendenza rispetto a quello Spagnolo, in crescita negli ultimi anni, stando ai dati Eurostat. Questo rallentamento si sviluppa principalmente nelle regioni del Nord Italia, come dimostrato dal fenomeno di meridionalizzazione della produzione. Ad oggi, le superfici coltivate a Pesche e Nettarine rappresentano il 74% di quelle di inizio millennio.

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Meridionalizzazione: la produzione si sposta al Sud

Le produzioni di Pesche e Nettarine si concentrano, ma non nelle aree a forte presenza aggregativa come l'Emilia-Romagna. All'inizio del millennio le quote di produzione del Sud Italia ed Isole per Nettarine e Pesche erano rispettivamente del 22% e del 51%, stando alle rilevazioni Istat. Confrontando questi dati con quelli del biennio 2013-2014 si nota che le suddette quote si sono aggiornate al 31% per le Nettarine al 67% per le Pesche; il fenomeno di meridionalizzazione delle produzioni ha quindi fatto aumentare le produzioni del Sud di 9 punti percentuali per le Nettarine e di 16 punti per le Pesche.

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CSO: I dati produttivi per l'annata 2015

Secondo il più aggiornato report CSO,  "in Italia l'offerta 2015 di pesche da consumo fresco potrebbe superare di poco le 579.000 tonnellate (+4% sul 2014), le percoche si posizionano su circa 74.000 tonnellate (+19%), mentre le nettarine su 760.000 tonnellate (-1%)."

Anche nel 2015 si possono evidenziare 2 trend differenti lungo la Penisola. "Nell'Italia meridionale l'offerta è prevista in aumento rispetto all'anno precedente, crescita che va vista in relazione alla contenuta produzione 2014. Nel Nord Italia invece l'offerta attesa per il 2015 è inferiore rispetto all'anno precedente: le pesche da consumo fresco sono previste sul -8%, le percoche -2% e le nettarine -9%."

Per quanto riguarda il calendario di maturazione, il CSO rileva un ritardo di maturazione dell'anno corrente rispetto al 2014, più accentuato nelle regioni del Sud e per le varietà precoci.

Import-Export, l'Italia perde posizioni 

I flussi commerciali italiani di Pesche e Nettarine, sempre stando ai dati Istat, risultano positivi a livello assoluto con una bilancia commerciale (Export-Import) che supera le +150.000 tonnellate, ma negativi dal punto di vista dei trend. Dagli anni '90, dove i flussi esportatori subivano forti oscillazioni annuali, l'export italiano ha registrato, dopo l'anno 2000, un calo continuo dei volumi contestuale ad un aumento dei quantitativi importati.

Annate nere quelle del 2013-2014 se si osservano i volumi: la bilancia commercia è infatti passata dalle oltre 310.000 tons del 2012 alle 165.000 tons del 2014, quasi dimezzandosi. Da evidenziare inoltre che il prezzo medio in esportazione dal 2013 al 2014 è calato del -26%, da 0,93 a 0,69 €/kg.
Stando alle evidenze riportate dal CSO, il calo delle esportazioni avvenuto nel 2014 si sarebbe concentrato nel bimestre agosto-settembre, quindi non ad inizio campagna.

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I mercati di esportazione per Pesche e Nettarine italiane

Stando al più recente report CSO basato su dati Istat, "complessivamente nel 2014 è stato destinato ai paesi comunitari il 91%, in leggero incremento rispetto al recente passato. La Germania si conferma il principale mercato di destinazione e, nel 2014, con una quota del 40% del totale, si riallinea con gli anni precedenti. Seguono, a notevole distanza, le esportazioni verso la Polonia e l'Austria al 9% e 7% dei volumi totali in crescita per la Polonia mentre l'Austria conferma sostanzialmente il posizionamento degli ultimi anni. Continuano a diminuire le spedizioni dirette verso il Regno Unito (nel 2014 al 4% del totale) mentre più abbondanti appaiono quelle indirizzate verso la Repubblica Ceca, (al 6%)."
Le esportazioni extra UE a 28 infine incidono per circa l'8% del totale, mentre quelle dirette fuori dall'Europa continentale solo l'1%, principalmente costituito da paesi del Nord Africa.

I consumi domestici italiani 

Secondo le elaborazioni CSO su dati GfK, "i volumi acquistati in Italia di pesche e nettarine per il 2014 sono risultati abbastanza in linea rispetto al 2013". Nello specifico, secondo le elaborazioni Monitor F&V su dati GfK, gli acquisti al dettaglio di Nettarine sono aumentate nei primi 10 anni del millennio del 22%, per poi ridursi negli ultimi anni della crisi. Le Pesche invece hanno seguito un trend diverso: dal 2000 al 2005 i consumi domestici sono scesi del -17% mentre dal 2005 al 2014 sono leggermente cresciuti.

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Italia, Consumi domestici di Pesche e Nettarine (Fonte: CSO)

Ancora secondo il CSO "il mercato interno in Italia rimane la destinazione prevalente per l'offerta nazionale considerato che annualmente viene collocata una percentuale variabile tra il 75% ed l'80% dell'offerta disponibile (fresco + trasformato)."

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