Di Pisa: sarà un'estate difficile, il settore non affronta i suoi problemi strutturali

Il leader Fedagro: prezzi ko, mancano concretezza e strategie. Gli esempi di vino e pasta

Di Pisa: sarà un'estate difficile, il settore non affronta i suoi problemi strutturali
“Spero di sbagliarmi, ma penso che per la frutta estiva ci siano tutte le premesse per un’altra campagna negativa. Da una decina di giorni a questa parte, complice l’accavallamento produttivo che ha generato un aumento di offerta, i prezzi, nei Mercati, sono andati a picco e temo non basterà il bel tempo per risollevare la situazione in maniera soddisfacente”. Valentino Di Pisa, presidente nazionale dei grossisti della Fedagro-Confcommercio conferma le impressioni già manifestate nei giorni scorsi a Italiafruit News dal presidente dell’organismo interprofessionale Ortofrutta Italia Nazario Battelli (cliccare qui per leggere) e da altri protagonisti del settore attivi a monte della filiera (cliccare qui per leggere): i segnali non sono affatto positivi.

E' arrivata anche  la conferma dell’embargo russo ad appesantire il quadro generale, “perché toglie un riferimento importante a aumenta la pressione sul mercato europeo”, afferma Di Pisa. Che aggiunge: “Tutta la frutta estiva soffre, anche le albicocche stanno risentendo dell’attuale fase di mercato e registrano quotazioni in calo”.

Al di là del momento contingente, l'imprenditore bolognese auspica un cambio di passo nel settore: “Si fanno proposte incontri, convegni, ma spesso ci si limita a chiedere contributi e aiuti; alle parole non seguono i fatti. Le crisi andrebbero prevenute. Altri settori hanno fatto passi da gigante; penso al vino e alla pasta, che recentemente ha attivato una cabina di regia. Il nostro settore è fermo, dimostra una debolezza preoccupante”. 



Ma quali sono le possibili soluzioni per il leader dei grossisti, che è anche componente il Cda dell'organismo interprofessionale? “Programmazione della produzione e promozione, accordi per togliere dal mercato nazionale almeno una parte del prodotto; bisogna aprire nuovi mercati, arrivare ad intese con la Gdo. Servirebbe, ancora, un coordinamento tra distribuzione tradizionale, ingrosso, Gdo per incrementare le vendite; la sede ideale per questo tipo di iniziative è l’organismo interprofessionale". 

"Sia chiaro - prosegue Di Pisa - non tutto dipende dagli operatori: è necessario il sostegno, anche economico, del Mipaaf. Perché se il Ministero vuole davvero arrivare a 50 miliardi di euro di export, va promossa l’ortofrutta ed il suo consumo e servono altri sbocchi esteri. Il tutto, tenendo sotto controllo le forme di vendita agevolata: le regole devono essere uguali per tutti sia per quanto concerne la normativa e i controlli, sia sotto l’aspetto fiscale”. 

“Insomma - conclude - per rilanciare il settore servono interventi strutturali. Non voglio passare per pessimista, l’auspicio è quello di assistere a una veloce inversione di tendenza. Ma le situazioni negative vanno affrontate e gestite in maniera condivisa; le criticità, da sole, non svaniscono…”. 

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