Germania: produzione di ciliegie sotto-media, prezzi ok

Inizia ora il grosso del raccolto. Qualità ottima, quotazioni superiori ai frutti italiani

Germania: produzione di ciliegie sotto-media, prezzi ok
Per la cerasicoltura tedesca si prospetta un raccolto leggermente inferiore alla media degli ultimi anni. Secondo i dati comunicati dal Destatis e ripresi da Fruchthandel, il volume totale dovrebbe superare di poco le 50mila tonnellate, di cui 33mila di ciliegie da consumo fresco e 17mila per quelle da industria.

Come detto, si stima che il raccolto 2015 sarà più basso rispetto alla media degli ultimi anni del 5% (6% per le ciliegie da consumo fresco e 20% per quelle industriali); rispetto al 2014, la differenza è ancora più accentuata per il prodotto a consumo fresco, che sfiora il -16%. Il distacco è dovuto alle condizioni climatiche primaverili, particolarmente calde ed asciutte lo scorso anno, mentre quest'anno la piovosità è stata maggiore.

Le ciliegie da industria, sono distribuite su una superficie di 2.000 ettari, con le regioni Rheinland-Pfalz e Sassonia che si posizionano come principali centri di produzione. Quelle da consumo fresco (o dolci), invece, sono coltivate su una superficie totale di 5.200 ettari, la maggior parte dei quali concentrati nella regione del Baden-Württemberg, che copre più di 2mila ettari.


Elaborazione su dati Destatis

Proprio in questa regione, nel prossimo fine settimana, comincerà il grosso del raccolto, che durerà fino alla fine del mese. "Le nostre ciliegie mostrano un ottimo aspetto e confidiamo, quindi, di poterne conservare anche un po' fino a settembre", dichiarano i produttori della zona. Molti di loro hanno dovuto utilizzare le coperture per proteggere i frutti dalle recenti piogge, fornendo poi acqua alle piante attraverso delle irrigazioni a goccia. Inoltre, per proteggersi dalla Drosophila suzukii, sono state utilizzate delle trappole naturali a base di aceto e gli alberi sono stati rivestiti parzialmente con delle garze.

Nel frattempo, le prime ciliegie tedesche che hanno raggiunto i mercati locali hanno strappato nella scorsa settimana una quotazione pari a 5,11 €/kg per i calibri maggiori e 3,45 €/kg per quelli più piccoli. A confronto, quelle italiane erano quotate a 3,73 €/kg per il calibro grosso e 3,11 €/kg per il più piccolo.

Traduzione ed adattamento a cura di Italiafruit News. Tutti i diritti riservati.