Opera alza il sipario sul brand. Granata: evoca la banana 10 e lode...

Sul mercato dal 5 ottobre. La filosofia: «Standardizzare cambiando il meno possibile»

Opera alza il sipario sul brand. Granata: evoca la banana 10 e lode...
I colori sono vivaci, la forma non lascia adito a dubbi, il payoff sfoggia un ambizioso punto esclamativo: debutterà ufficialmente nei punti vendita il 5 ottobre il marchio “Opera. La pera!” che contrassegnerà i frutti di prima categoria della compagine che raggruppa 18 primarie realtà di settore (Agrintesa, Alegra, Apo Conerpo, Apo Scaligera, Apol Industriale, Cico, La Diamantina, FruitModena Group, Iaffa, Ital-Frutta, Mazzoni, Naturitalia, Op Ferrara, Op Francescon, Opera, Orogel Fresco, Patfrut, Sant'Adriano) cui fanno riferimento un migliaio di frutticoltori su oltre 7.500 ettari di pereti per circa 200 mila tonnellate di prodotto.

“A poche settimane dall’inizio della raccolta 2015 Opera, la più grande cooperativa italiana ed europea specializzata esclusivamente sulla pera, presenta il nuovo marchio, che consentirà a chiunque di riconoscere le pere della propria produzione”, si legge in un comunicato. 



Il brand è stato sviluppato da Goodmind, agenzia di brand & packaging design del gruppo Pininfarina, vincitrice di una gara con altre cinque società; nasce per “comunicare l’origine ed il valore dei frutti in modo non troppo diretto, in modo tale da indurre chi lo vedrà a compiere un piccolo sforzo di interpretazione attiva, teso a favorirne il coinvolgimento partecipe e quindi la memorabilità”.

La parola Opera ed i colori richiamano, in modo non esplicito, l’italianità del prodotto; quando il marchio sarà riportato sul bollino posto sui frutti, lo spazio rappresentato dalla fogliolina verde ospiterà il nome della varietà di pera. “Il pay off “La pera!” - conclude il comunicato - indica invece che Opera vuole diventare la pera per antonomasia, grazie ai propri principali asset: la qualità che le deriva dal territorio ed il valore sociale che consiste nel perseguire la sostenibilità. 

Italiafruit News ha approfondito con il direttore generale di Opera Luca Granata alcuni aspetti legati all’imminente lancio del nuovo brand.
Granata apprezza in particolare unicità della sagoma e l'autorevolezza del payoff: "la pera punto esclamativo che può essere letto anche "la pera con il punto esclamativo" a me ricorda un po' la banana 10 e lode: se si presenta così, non può essere robaccia….", spiega.
E i marchi precedentemente utilizzati dai componenti la compagine che fine faranno? "Verranno progressivamente sostituti, anche se per alcuni segmenti potrebbe rimanere la denominazione precedente. La campagna 2015-2016 sarà in ogni caso di transazione per il marchio, che utilizzeremo comunque sia in Italia sia all'estero".
Per quanto riguarda la comunicazione B2b e B2c si è ancora, giocoforza, work in progress: "parteciperemo a fiere e faremo l’advertising più “facile”. Le iniziative più sostanziose ed importanti partiranno nella prossima campagna quando potremo fare affidamento su spot televisivi impattanti, che richiedono tempo per essere preparati". 



Nel corso delle ultime settimane il team di Opera ha lavorato anche per standardizzare ed ottimizzare l’operatività dei soci perseguendo economie di scala. In particolare sono stati definiti standard univoci di conferimento e norme comuni per gestione del prodotto in conservazione ed è stata messa a punto la pianificazione del destoccaggio per varietà e tipologia di prodotto, l’informatizzazione di ogni fase operativa e la struttura della rete commerciale, sia in Italia sia all’estero. “Abbiamo cercato di cambiare il meno possibile e di allinearci alla soluzione più diffusa", conclude Granata. "Valorizzare le cose ed i valori comuni invece di ingigantire e sottolineare le differenze, come troppo spesso avviene nel settore, non è poi così difficile...”. 

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