Attualità
Patate, composti volatili contro le malattie fungine
Studio Usa evidenzia la capacità delle molecole di controllare gli agenti patogeni in post-raccolta
Un recente studio realizzato dalla University of Idaho negli Stati Uniti e pubblicato su postharvest.biz, ha utilizzato alcuni composti organici volatili di origne naturale per contrastare lo sviluppo di agenti fungini su patate in conservazione. Le evidenze sperimentali, infatti, attribuiscono a queste molecole la capacità di inibire la germinazione delle spore e lo sviluppo delle ife di alcune specie. Del resto, da diversi anni la comunità scientifica internazionale è a conoscenza delle proprietà antifungine dei composti organici volatili di origine vegetale ma il loro utilizzo è ancora limitato.
Nelle sperimentazioni in vivo sono stati inoculati singoli tuberi; il 2E-esenale, ad un volume di trattamento di 5 μL/L, ha inibito la crescita di H. solani mentre ad un volume di trattamento di 50 μL/L è in grado di controllare C. coccodes.
In conclusione, le prove sperimentali evidenziano un'attitudine del 2E-esenale a inibire la germinazione delle spore e lo sviluppo di agenti fungini dannosi in post-raccolta. Ulteriori studi permetteranno di comprendere quali siano le concentrazioni e le modalità di applicazione più efficienti.
Traduzione a cura di Italiafruit News, tutti i diritti riservati
Gli obiettivi delle prove
Gli studi condotti dall'università americana sono stati eseguiti sia in vitro che in vivo. Sono state saggiate le relazioni tra due composti organici volatili: l'acetaldeide e il 2E-esenale. L'obiettivo delle prove sperimentali è stato quello di confrontare la capacità delle molecole di controllare alcuni dei principali agenti patogeni che colpiscono la patata. Tra i funghi presi in considerazione ci sono ad esempio: Colletotrichum coccodes (agente del Black Dot), Helminthosporium solani (agente della scabbia argentata della patata), Phytophtora infestans (agente della peronospora della patata), Phythium ultimum (Damping-off) e Alternaria solani (Alternaria della patata). Gran parte dei patogeni citati agiscono primariamente in campo ma possono causare danno anche nella fase di conservazione, soprattutto nel lungo periodo.I risultati
In vitro il 2E-esenale si è dimostrato il più efficace nel controllare la crescita dei patogeni ad una concentrazione di 7,5 μL/L. Anche negli studi citologici il 2E-esenale ha mostrato l'efficacia maggiore; nello specifico ha inibito la germinazione delle spore e lo sviluppo delle ife dell'agente del Black Dot e di quello della "Scabbia argentea della patata".Nelle sperimentazioni in vivo sono stati inoculati singoli tuberi; il 2E-esenale, ad un volume di trattamento di 5 μL/L, ha inibito la crescita di H. solani mentre ad un volume di trattamento di 50 μL/L è in grado di controllare C. coccodes.
In conclusione, le prove sperimentali evidenziano un'attitudine del 2E-esenale a inibire la germinazione delle spore e lo sviluppo di agenti fungini dannosi in post-raccolta. Ulteriori studi permetteranno di comprendere quali siano le concentrazioni e le modalità di applicazione più efficienti.
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