Rapporto Coop 2015: il sentiment degli italiani è cambiato!

Pedroni: nel 2016 continueremo a puntare sui prezzi e sulla nuova politica promozionale

Rapporto Coop 2015: il sentiment degli italiani è cambiato!
E' stata presentata ieri a Milano l'anteprima digitale del "Rapporto Coop 2015" (clicca qui per leggere la versione integrale), redatto dall'Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche, il supporto d'analisi di Nielsen e i contributi originali di GFK, Demos, Doxa e Ufficio Studi Mediobanca.

Presenti alla conferenza stampa i massimi esponenti della cooperativa, come il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni, il presidente di Ancc-Coop, Stefano Bassi, Enrico Migliavacca, vice presidente vicario di Ancc-Coop e Albino Russo, direttore del Settore e economico e Ufficio Studi di Coop, che ha redatto il documento.

Enrico Migliavacca, vicepresidente vicario Ancc-Coop, ha introdotto il rapporto che fotografa la situazione dell'Italia e degli italiani, le macro e micro differenze fra i diversi territori del nostro Paese e il confronto con quanto accade negli altri grandi Paesi europei. In particolare, secondo il rapporto "Rapporto Coop 2015":
  • L'Italia è un Paese che torna a "camminare": la recessione è finita, ma più che la variazione seppur minima di segno positivo del Pil con cui si è aperto il 2015 (la crescita dell'economia attesa per fine anno è di un +0,7%) è il sentiment degli italiani a essere cambiato. Gli italiani, al pari di tedeschi e francesi e prima degli spagnoli, mostrano infatti buoni livelli di soddisfazione per la propria qualità della vita e il 52% delle persone (era il 41% appena un anno fa) considera invariata o addirittura migliorata la propria situazione.

  • Sette anni di crisi hanno però lasciato cicatrici profonde nel tessuto sociale del nostro Paese: il Sud è sempre più Sud (tra Trento e Calabria corrono più di 1.000 euro di differenza nella spesa mensile), la forbice generazionale si è allargata (gli under 35 spendono 100 euro al mese in meno degli over 65) e il lavoro continua ad essere la grande discriminante e la grande chimera. 

  • In Italia mangiamo la stessa quantità di cibo degli anni Settanta (2,8 chilogrammi al giorno), ma si è profondamente modificata la dieta alimentare e conseguentemente si sono più estese le tipologie di consumo. Da un alto siamo impazziti per il biologico (+20% all'anno), dall'altro è cresciuto anche il "cibo della rinuncia": vegetariani (sono il 10%), vegani (il 2%) ma anche fruttariani, crudisti, reducetariani. A guardare i carrelli spicca anche la propensione per i consumi etnici: + 18% nell'ultimo anno.

  • Metamorfosi anche per i connotati dell'italiano medio: siamo i più palestrati e i più connessi d'Europa (6 ore al giorno su Internet tra pc e smartphone); le famiglie sempre più piccole, si sono meno matrimoni, più convivenze e meno figli.
"Gli italiani sono affamati di digitale e innovazione e Coop ha già dato una prima risposta accettando con coraggio la sfida di immaginare a Expo il futuro della distribuzione alimentare" dice Marco Pedroni, presidente di Coop Italia. "Prima e più dell'e-commerce alimentare, oltre il 60% degli italiani vuole un supermercato più digital e interattivo che si adatti alle esigenze di ciascuno di noi – prosegue Pedroni – Continueremo a lavorare su questo versante anche dopo Expo. Così come proseguiremo nel riposizionamento strategico avviato quest'anno con un forte investimento sui prezzi di vendita ("costa meno, non è una promozione"). Gli effetti si vedono chiaramente nei dati sull'inflazione alimentare del 2015 dove Coop registra un significativo -1,5%, mentre il mercato vede un'inflazione del +0,9%. Questo sforzo sulla convenienza penalizza nel breve i fatturati, ma i volumi di vendita di Coop sono migliori di oltre un punto rispetto al mercato".

Pedroni rileva inoltre che "nel 2016 proseguiremo su questa strategia di convenienza e di modifica della politica promozionale e potenzieremo le azioni distintive sui temi della sicurezza alimentare, della trasparenza informativa, della legalità nelle filiere agro-alimentari e della tutela ambientale".

Stefano Bassi, Presidente Ancc-Coop, ha chiesto infine al Governo "di raggiungere gli obiettivi annunciati per evitare l'aumento dell'Iva e che il Senato  approvi, dopo la Camera, la legge sulle aperture festive. Più in generale – conclude – riteniamo che sia necessario varare una politica di sostegno alle famiglie e al ceto medio, il più schiacciato dai sette anni di crisi".

Clicca qui per sfogliare on-line l'anteprima in versione digitale del rapporto integrale

Nella foto, da sinistra: Albino Russo, Enrico Migliavacca, Marco Pedroni e Stefano Bassi.

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