Workshop al Mipaaf: decalogo per sviluppare l'agrumicoltura

Workshop al Mipaaf: decalogo per sviluppare l'agrumicoltura
L'agrumicoltura siciliana entra nell'era 3.0: la filiera si aggrega, si confronta, propone idee e spunti di progettazione alle istituzioni e al mondo della ricerca scientifica, consapevole che l'innovazione di prodotto – e l'evoluzione di un approccio di squadra, dialogato e condiviso – sia il metodo migliore per uscire definitivamente dalla crisi. Ecco, in estrema sintesi, ciò che è emerso durante l'incontro workshop tenutosi ieri a Roma (sede del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) tra le industrie di trasformazione, riunite dal Distretto Agrumi di Sicilia, Fruitimprese e le associazioni Agrinsieme (sigla che riunisce Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop, Agci) e Coldiretti.

Durante l'incontro è stato programmato, secondo un criterio di concertazione e di condivisione di obiettivi e strategie, il futuro dell'agrumicoltura sia in Sicilia – maggiore regione agrumicola d'Italia con 42 mila aziende, 84 mila addetti diretti, 504 mila nell'indotto – che nel resto del Paese. Nello specifico, le parti hanno concordato una lista delle "cose da fare" per sviluppare l'agrumicoltura:
  • Intervento programmato e straordinario Virus della Tristeza
  • Monitoraggio delle superfici, dei prodotti commercializzati e trasformati in Sicilia per quantificare il "Made in Sicily" e pianificare la commercializzazione in Italia ed all'estero
  • Interventi per la competitività: riduzione del carico fiscale e dei costi dei trasporti e dei mezzi tecnici in genere, sburocratizzazione, incentivi per l'ingaggio di persone svantaggiate per scoraggiare il caporalato
  • interventi straordinari di manutenzione degli impianti idrici
  • Meccanismi di tutela alle importazioni extracomunitarie
  • Innovazioni di prodotto e di processo anche a tutela dell'ambiente e della salute del consumatore
  • Cabina di regia nazionale finalizzata per interventi di ammodernamento e ricambio generazionale nelle aziende
  • Piano di intervento nazionale per la diversificazione produttiva e l'allungamento del calendario produttivo
  • Programmi di ricerca scientifica volti all'innovazione di prodotto e di processo coordinati tra i diversi centri di ricerca e tra questi e la filiera; 
  • Campagna di informazione nazionale sulle proprietà organolettiche degli agrumi siciliani e sulla provenienza territoriale
  • Sensibilizzazione ai temi: legalità, sviluppo sostenibile (Green & Blue Economy), commercio equo e solidale
  • Formazione specifica su cooperazione, marketing agroalimentare, comunicazione, lingue straniere
  • Incentivi per accordi interprofessionali nell'ambito della filiera e rinnovato sostegno a percorsi di aggregazione del comparto
La rotta tracciata sembra indicare una visione globale di politiche agricole che, se parte dal comparto agrumicolo siciliano, è certamente condivisibile per tutti i prodotti di qualità coltivati nel nostro Paese. Eccellenze di cui gli agrumi siciliani – con ben quattro frutti a marchio Dop e Igp – sono testimoni indiscussi, "frutti del sole" esportati in tutto il mondo sin dall'Ottocento e che, come tanti altri prodotti "Made in Italy", non possono mancare sulla tavola degli italiani.

Al workshop, introdotto dalla presidente del Distretto, Federica Argentati (agronomo ed esperta in cooperazione), sono intervenuti il Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione e Rosaria Barresi, Assessore Regionale all'Agricoltura. Erano presenti Rosa Giovanna Castagna per Agrinsieme, Alessandro Chiarelli per Coldiretti, Salvatore Laudani per Fruitimprese, Vilfredo Rajmo (Associazione industrie agrumarie del C.L.A.M) e Corrado Vigo, presidente dell'Ordine degli Agronomi siciliani.

"Lo sviluppo della  filiera agrumicola – spiega il Sottosegretario Giuseppe Castiglione - deve muovere dall'adozione di nuove scelte condivise tra i vari attori. Ed è fondamentale avere un'unica mission da portare a termine in stretta sinergia tra Regioni e Governo nazionale utilizzando quegli strumenti della programmazione UE 2014/20 che favoriscano l'aggregazione delle imprese e la promozione degli agrumi siciliani sui mercati".

Per l'assessore regionale all'Agricoltura, Rosaria Barresi, il comparto agrumicolo sarà trainante per l'economia siciliana anche grazie al nuovo PSR 2014/2020 che prevede misure a salvaguardia sia delle produzioni che della commercializzazione. "Adesso - ha detto la Barresi - bisogna far conoscere a un consumatore globale sempre più interessato e attento, le qualità organolettiche e nutritive degli agrumi siciliani. Bene l'azione del Distretto degli Agrumi grazie al suo presidente. Ma i produttori devono rafforzare la filiera per non vanificare le azioni di promozione e supporto della Regione. Trasformazione e bio-innovazione, per valorizzare commercialmente ogni singola fase del circuito produttivo sino agli scarti, sono due parole chiave che troveranno sponda nelle azioni della Regione. Avvieremo tavoli tecnici di settore per una maggiore collaborazione con il Distretto e le categorie produttive".

Conclude la Argentati: "La filiera degli agrumi, attraverso un metodo condiviso di lavoro e progettazione, ridisegna il futuro del comparto e lo affida alle istituzioni, perché sappiamo cogliere le opportunità di un settore maturo e consapevole delle proprie potenzialità. Al Governo chiediamo la giusta attenzione per individuare le priorità delle imprese, sostenere ed incentivare gli accordi interprofessionali ed i progetti di filiera volti allo sviluppo e alla cura rispettosa del territorio".

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Fonte: Ufficio Stampa Distretto Agrumi di Sicilia