lunedì 5 ottobre 2015
«Con i prodotti vendere anche territorio e stile di vita»
Venerdì 2 ottobre si è tenuto presso il Conference Centre di Expo Milano 2015 "FARE MEGLIO ITALIANO – L'agroalimentare si fa sistema", il convegno organizzato da GS1 Italy | Indicod-Ecr. All'appuntamento tanti ospiti d'eccezione tra cui: Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Marco Pedroni, Presidente Coop Italia e GS1 Italy | Indicod-Ecr, Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, Stefano Agostini, Presidente e Ceo Sanpellegrino e Bruno Aceto, Ceo GS1 Italia.
Ad aprire i lavori Giorgio Di Tullio, filosofo dell'innovazione, che ha rimarcato un concetto fondamentale: l'agroalimentare non è un sistema chiuso ma bensì un ecosistema, in cui si deve cercare di identificare e rafforzare i sistemi di dialogo all'interno della filiera.
Proseguendo nella disamina dell'innovazione del sistema, Di Tullio si è soffermato su un pensiero: quando si esporta una merce, come nel caso del vino, non è più un semplice trasferimento di prodotti ma bensì di territori, di modi di vivere e di processi di trasformazione. Fattore imprescindibile per esportare sensazioni e informazioni è la totale trasparenza. Il filosofo infatti ha sottolineato che, specialmente con l'avvento di internet, non esiste più spazio per la comunicazione autocelebrativa e parziale.
Di Tullio ha concluso il ragionamento con una provocazione, prendendo a prestito un esempio ortofrutticolo: "Dobbiamo portare alberi al mercato, non solo frutti". Esemplificazione per far intendere come non si debba solo vendere prodotti ma anche processi di produzione, territori e modi vivere, il tutto tramite gli strumenti della trasparenza e dell'informazione.

Modelli collaborativi nella generazione del valore
Il secondo intervento è stato approfondito da
Enzo Rullani, Presidente Tedis Center Venice International University, che ha spiegato come le strutture collaborative, definite da Rullani come "squadra", riescono a rimanere ordinate anche in un mare in tempesta, quale la situazione attuale. Situazione attuale data dalla
fatica del nostro sistema
a seguire il ritmo incalzante della crescita mondiale.
Tante le leve per tornare in corsa tra cui: reinventare la nostra tradizione agroalimentare, su cui per anni abbiamo vissuto di rendita, condividere l'innovazione all'interno del settore e implementare una modularità (linguaggi, codici, interfacce, sistemi di certificazione) in modo da muoverci agilmente e ordinatamente sulle nuove strutture di filiera, definite fluide.
Durante l'intervento si è specificato come esistano
due tipologie di filiere, quelle
generative e quelle
replicative. Sulle prime l'Italia può diventare leader, grazie al suo know how e alla sua genialità relativa alle opere di ingegno; le seconde, come spiegato da Rullani, si concentreranno inevitabilmente nei paesi dove manodopera e processi vengono ottimizzati al meglio. Con questo passaggio si è ricordato come l'IPhone non venga prodotto in America, ma nonostante ciò i proventi ritornano sempre nel luogo d'origine dell'idea e non della produzione.
Rullani ha concluso l'intervento sottolineando che è il cibo ad essere l'elemento che collega l'Italia e l'Italianità.
La tavola rotonda
Durante la tavola sono emersi fortemente i concetti di trasparenza, sicurezza, legalità, reti, collaborazione, tracciabilità e innovazione.
"
Credo che si debbano superare gli ostacoli che rendono difficoltosa l'evoluzione dell'agroalimentare; è ormai tempo per una consapevolezza condivisa del ruolo fondamentale di tutti gli attori del sistema, agricoltori, industria, distribuzione» ha affermato
Marco Pedroni, Presidente GS1 Italy e Coop Italia. «
Le leve su cui agire sono la fiducia, la trasparenza, le esperienze di altri sistemi. Accordi di ampio respiro, riduzione delle intermediazioni che creano inefficienza, apertura e dialogo verso i cittadini-consumatori per una trasparenza informativa sui prodotti e sui processi."
Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti ha dichiarato «
Soggetti che in passato hanno viaggiato spesso in conflitto oggi sono chiamati a convergere per partecipare attivamente alla ripresa del Paese». Inoltre «
in un momento di difficoltà economica occorre scommettere sul valore della trasparenza e della tracciabilità per valorizzare le identità territoriali. Dobbiamo saperlo fare tutti insieme... Ci sono grandi opportunità per il Made in Italy».
Per concludere,
il Ministro Martina ha specificato che "
Il fare sistema non deve essere considerato un fine ma bensì uno strumento per raggiungere un obiettivo". E ancora "
l'Italia è un paese di trasformatori nel settore agroalimentare" sottolineando come molti nostri prodotti, ad esempio caffè e pasta, si approvvigionino principalmente da materie prime estere e che il vero valore aggiunto risiede nella trasformazione.
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