Kiwi: Aop Armonia investe nella piana del Sele, più export

Eleuteri: 2.000 tonnellate di Hayward con bio e premium brand. Un rammarico: la Cina

Kiwi: Aop Armonia investe nella piana del Sele, più export
“Ci aspettiamo prezzi inferiori rispetto all'anno scorso; le ragioni congiunturali che hanno sostenuto le quotazioni durante le ultime due stagioni non si sono confermate in questa campagna, quindi si può dire che il mercato, semplicemente, torna alla normalità, per cui almeno per il momento, non sono giustificati allarmismi”. L’analisi è di Marco Eleuteri direttore commerciale di Aop Armonia e si riferisce al kiwi, prodotto sempre più importante per il sodalizio, grazie anche allo sviluppo della linea Premium DolceKiwi.    

“E' un frutto che sta assumendo un peso crescente all'interno dell'offerta complessiva della Aop Armonia e si svilupperà notevolmente in termini quantitativi nei prossimi anni. Ragioni come l'elevata qualità media delle produzioni nella piana del Sele, la sanità dell'ambiente produttivo che limita notevolmente la presenza di problemi fitopatologici e conseguentemente l'uso di trattamenti, aggiunte ad un mercato che si è dimostrato negli ultimi anni piuttosto interessante, ci hanno spinto ad investire fortemente in questa coltura”.



La raccolta dei kiwi dell’Aop terminerà la settimana 49 con quantitativi che supereranno le 2.000 tonnellate, il doppio circa rispetto all'anno scorso sia per una maggior resa per ettaro, sia per l'entrata in produzione di nuovi impianti: “In tre anni - dice Eleuteri -  abbiamo realizzato circa 80 ettari di nuovi impianti di  varietà Hayward raddoppiando la superficie precedentemente coltivata, che ad oggi ha raggiunto i 160 ettari. Con i nuovi impianti, la produzione dovrebbere superare le 4.000 tonnellate nel prossimo triennio. Tutta la produzione dei kiwi è concentrata nella piana del Sele; dei 160 ettari, 25 sono da due anni in conversione biologica, mentre 6 ettari sono già biologici”.

“La qualità media dei frutti - aggiunge il manager di Aop Armonia - è  molto buona da un punto di vista organolettico, con 0,7 gradi brix in più rispetto all'anno scorso, mentre il calibro medio, per il forte carico delle piante, è stato inferiore all'anno scorso: 98 grammi il peso medio di quest'anno, 104 quello del 2014”.



Nella scorsa campagna Aop Armonia ha destinato la produzione per un 60% al mercato italiano e per un 40% all'estero. “Per la campagna che sta per iniziare contiamo di ribaltare queste percentuali, crescendo moderatamente in Italia essenzialmente con la nostra linea Premium DolceKiwi specie nelle confezioni "pronti da mangiare", ossia con i kiwi a maturazione assistita, per il resto aumentando nettamente la nostra quota export tanto nei mercati del medio Oriente, come in quelli del continente americano (soprattutto Usa e Canada); inoltre siamo intenzionati a conquistarci un nostro spazio anche nei più lontani mercati asiatici”.  

L’obiettivo a breve è dunque crescere soprattutto all'estero, ma Eleuteri esprime rammarico per la preclusione del mercato cinese: “rincresce molto che l'esportazione in un Paese in forte crescita come la Cina, da cui abbiamo ricevuto molte richieste di forniture da parte di diversi clienti interessati,  per ragioni essenzialmente   burocratiche sia interdetta ad aziende all'avanguardia, ben strutturate e di una certa dimensione come la nostra, decisamente sopra la media nazionale per ciò che riguarda qualità delle produzioni, controllo fitosanitario delle aziende agricole, certificazioni di qualità di valenza internazionale, e tecnologie di confezionamento di ultima generazione... E questo solo perché i nostri kiwi sono prodotti in Campania: un vero peccato”.


“In ogni caso - prosegue Eleuteri - una forte propensione all'export ed una intensificazione delle iniziative promozionali a sostegno del brand DolceKiwi saranno i maggiori strumenti che metteremo in campo per rafforzare le nostre azioni commerciali; in tal senso, oltre alle iniziative promozionali classiche come degustazioni e presenze in volantino stiamo anche pensando di organizzare un concorso a premi in collaborazione con alcune insegne distributive nazionali che ci permetta di legare DolceKiwi al territorio dove viene prodotto, quindi alla sua storia millenaria, al suo splendido patrimonio paesaggistico, alla sua cultura e alla sua grande tradizione enogastronomica”.

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