Una chiesa per il... paradiso alimentare belga

Aprirà quest'estate a Gent, in un'insolita location, il primo mercato coperto del Paese

Una chiesa per il... paradiso alimentare belga
Sarà Gent ad ospitare il primo mercato coperto belga. Il concetto, sempre più di tendenza, ricalca quello delle altre grandi città europee come Rotterdam, Barcellona e Copenaghen che già ne sono dotate: riunire sotto un unico "tetto" specialisti gastronomici per offrire al visitatore una memorabile esperienza culinaria e di acquisto. Ciò che cambia notevolmente questa volta è la location: dopo la spettacolare architettura contemporanea del Markt Hal di Rotterdam del 2012, assistiamo in questo 2016 a un sorprendente ritorno al passato nella rivalutazione di un edificio storico.




Una chiesa del sedicesimo secolo ospiterà il paradiso dei food lovers

Holy Food Market: sembra davvero non esserci nome più appropriato di quello scelto dagli ideatori per raccontare il nuovo mercato coperto belga, dato che la prima parola, tradotta in italiano, significa sacro, benedetto. Con una straordinaria opera di ristrutturazione degli interni, sarà infatti proprio l'edificio di una vecchia cappella del 1500 del centro città ad aprire le porte, verosimilmente dalla prossima estate, agli amanti del buon cibo. Dodici negozi, un ristorante ed un bar (collocato al primo piano) daranno vita alla struttura. La navata centrale ospiterà invece tavoli e sedie, come punto di riposo e degustazione delle bontà offerte dalle singole boutique. Ancora non è stata svelata la lista ufficiale dei punti vendita ed i prodotti protagonisti del nuovo mercato ma sulla pagina Facebook di Holy Food Market si può trarre qualche anticipazione che lascia ben sperare per l'ortofrutta. Sarà infatti presente un locale dedicato a vellutate e insalate (a sinistra nella foto sottostante).

  

Dalle "cattedrali dei consumi" metaforiche ad un vero ritorno al passato

Quando alla fine degli anni 90 il sociologo americano George Ritzer citava nei suoi saggi le "cattedrali dei consumi" focalizzava in special modo la sua attenzione sui grandi centri commerciali, divenuti negli anni incantevoli luoghi di spettacolarizzazione e "pellegrinaggio" del fine settimana. Ora, in un ulteriore sviluppo del concetto, le cattedrali metaforiche diventano reali. In questa contemporaneità in cui innovazione e rivalutazione dei valori passati sembrano essere sempre più uniti, in ambito culinario nella pervasiva e sentita riscoperta dei sapori e del "saper fare" di un tempo, appare assolutamente centrata la decisione di selezionare come luogo del mercato una vecchia chiesa, in epoca medioevale edifico fulcro della comunità paesana.

Non resta che attendere curiosi di vedere il risultato finale e, perché no, lasciarsi magari ispirare per un nuovo mercato coperto italiano.

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