Attualità
Vegani in aumento, ma l'ortofrutta resta alla finestra
Le opportunità su questa nicchia sono ghiotte, finora però le hanno colte altri
Secondo l’Eurispes nel 2015 l’8% degli italiani ha dichiarato di seguire un regime alimentare vegetariano o vegano. Erano il 6% solo nel 2013 e continuano ad aumentare di oltre 11.000 unità alla settimana. Un importante contributo a consolidare il fenomeno l'ha certo dato il recente pronunciamento dell’Oms sui rischi del consumo di carne e derivati per la salute, ma il fenomeno ha radici lontane e sottende un cambiamento trasversale e strutturale delle abitudini alimentari.
Malgrado il trend, accompagnato da una riduzione dei consumi di carne che viaggia nell’ordine del 5% annuo nell’ultimo lustro, l’ortofrutta – il naturale riferimento alimentare per vegetariani e vegani – continua però a segnare il passo.
Sulle motivazioni di questa incredibile situazione abbiamo speso negli ultimi anni su queste colonne tanti approfondimenti e non vogliamo continuare ad infierire. Ciò che di nuovo ci preme sottolineare è che, viceversa, l’industria e la distribuzione alimentare nazionale hanno fiutato il vento e issato le vele. Yogurt e formaggi di soia, latti di riso e di mandorle crescono a due cifre, mentre i distributori lanciano linee specifiche per vegetariani e vegani.
Colossi del calibro di Granarolo e Findus entrano in modo deciso nel business specifico con bevande a base soia e hamburger vegetariani, Coop arricchisce la sua linea Viviverde mentre Esselunga lancia VeganOk, ma il nostro settore ortofrutticolo continua a rimanere alla finestra, con le sole zuppe pronte fresche a mietere successi. Le opportunità su questa nicchia – ormai divenuta segmento - rimarranno ghiotte ancora per qualche tempo, poi però l’assetto alimentare di questi consumatori si stabilizzerà e non resterà che piangere sul latte versato, anche se rigorosamente vegetale in questo caso.