Dalla distribuzione

Maap, embargo e limite al contante spine nel fianco

Cera: danno di 12 milioni di euro l'anno dallo stop con Mosca. E i clienti dell'Est vanno in Spagna

Embargo russo e limitazione all’uso del contante per il pagamento “cash” nelle transazioni internazionali, in particolare quelle con gli operatori dell’Est Europa, continuano a rappresentare due spine nel fianco per i Mercati più vocati all’export, in primis quello di Padova. Francesco Cera, direttore del Maap, conferma a Italiafruit News i dati di un recente studio Confagricoltura, secondo cui il “danno” causato al Centro agroalimentare veneto dalla chiusura delle frontiere russe è quantificabile in 12 milioni di euro l’anno.

“Si parla tanto di spingere l’export agroalimentare e ortofrutticolo, ma alla prova dei fatti restano ancora due grossi ostacoli per le aziende”, annota Cera. “Il primo è l’embargo, che ha consentito a Paesi come la Turchia di avere via libera in Russia generando nuovi equilibri commerciali difficili da cambiare, a prescindere dalle recenti sanzioni di Mosca nei confronti di Ankara; il secondo è rappresentato dal limite per l’utilizzo del contante, che ha dato fiato alle ambizioni di competitor agguerriti come la Spagna. Negli ultimi mesi, infatti, il Mercato di Barcellona, ha iniziato a intercettare i clienti dei Paesi dell’Est; numerose aziende rumene e ungheresi non vengono più ad approvvigionarsi al Maap, ma vanno in Catalogna”.

“L’innalzamento della soglia da mille a tremila euro - prosegue Cera - non è sufficiente a garantire la competitività con i clienti di Paesi come Ungheria e Romania che acquistano quasi esclusivamente cash”.

Il direttore del Maap teme che un ulteriore elemento possa compromettere i rapporti commerciali con l’Est : “Se dovessero realizzare un Mercato a Lubiana, e le manifestazioni d’interesse in tal senso non mancano certo, sarebbe un bel guaio: la Slovenia, dove l’utilizzo del contante è no-limits, potrebbe intercettare gran parte dei clienti dell’area" .