Drupacee, Regno Unito nel mirino della Catalogna

Ottima accoglienza per le pesche piatte in Gran Bretagna. La strategia di Afrucat

Drupacee, Regno Unito nel mirino della Catalogna
La Catalogna "vale" circa il 15% dell'esportazione di pesche e nettarine spagnole. Qui se ne producono 40 mila tonnellate ogni anno; di queste 30 mila, normalmente, vengono spedite sui mercati esteri. Tra le destinazioni più dinamiche c'è il Regno Unito, anche se finora rappresenta solo una piccola percentuale – il 3% circa – del totale delle esportazioni di frutta del Nord Est. Di questa quota, oltre il 60% sono drupacee.

Per il 2016 Manel Simon (nella foto), managing director di Afrucat, l'associazione che riunisce i produttori e gli esportatori catalani di frutta, intravede margini di crescita importanti per il Regno Unito. Intervistato da "www.producebusinessuk.com", Simon ha fatto sapere che sta "notando un grande interesse del Paese per le drupacee" e che soprattutto "le pesche piatte negli ultimi anni sono state accettate molto bene dai britannici".

"La nostra strategia è lavorare direttamente con i supermercati con proposte fatte su misura, imballaggi dedicati e promozioni nei negozi. Poi, aiutiamo i nostri associati a trattare direttamente con i clienti", ha evidenziato Simon.

Il 2015 è stato il primo anno in cui la Spagna non ha potuto esportare le sue drupacee  in Russia a causa dell'embargo. "La scorsa stagione è iniziata con un palpabile segno di nervosismo fin dalle prime vendite, ma la combinazione tra i bassi volumi in tutta Europa e la mancata sovrapposizione tra le zone principali di produzione ci ha consentito di eludere le difficoltà più importanti", quindi di non avere volumi in eccesso nei magazzini. "La forte pressione sui prezzi – ha proseguito – esercitata dai supermercati non ci ha però permesso di raggiungere i livelli prefissati per superare la crisi dell'annata 2014". 



Traduzione ed adattamento a cura di Italiafruit News.