Kiwi, la nuova frontiera è bicolore

Le varietà presentate ieri in un incontro nel Veronese

Kiwi, la nuova frontiera è bicolore
Polpa verde, gialla, rossa e ora anche bicolore. Ecco su cosa lavora la ricerca genetica per diversificare lo standard varietale dell’actinidia. Senza trascurare elevata qualità, serbevolezza e, come dimenticarlo, tolleranza alla batteriosi (Psa, Pseudomonas syringae pv actinidiae).

Molto sensibili
Zespri Gold (giallo), Hongyang (bicolore)
SensibiliBelen (maschio)
Mediamente sensibiliDorì (giallo), Soreli (giallo), Jintao (giallo), Gold3 (giallo)
Poco sensibili
Hayward (verde), Summer 3373 (verde)
TollerantiS1 Ferron (sin. AGR FR Sel. 1, maschio), Zuva (maschio)
Tolleranza a Psa sulla base di osservazioni di campagna e prove di laboratorio (non tutte le varietà sono valutate nelle stesse condizioni sperimentali).
 
Ma il bicolore è la nuova frontiera. Lo ha fatto intendere ieri all’incontro di aggiornamento su kiwi organizzato dal Tavolo tecnico a Villafranca di Verona, Raffaele Testolin, professore al Dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università di Udine, che ha presentato le varietà di kiwi disponibili per la coltivazione in Italia.

“Si tratta di varietà a polpa gialla e rossa oppure verde e rossa – ha detto Testolin - La popolare Hongyang di Enza/Summerfruit (sinonimi Red Sun, Sunrising, RS1, Enza Red) a polpa gialla e rossa, è già venduta in Italia dove ci sono già anche i primi impianti. Purtroppo, per i programmi di breeding che puntano a questa tipologia di frutti, dipendiamo totalmente dalla Cina”.

Altre varietà bicolori sono: HFR 18, selezionata in Cina dal professor Li Ming-Zhang di Deyang, Sichuan, e introdotta in Italia dalla Fruitgrowing Equipment and Service che poi ha ceduto licenza di produzione e vendita a Zanzi Vivai (delle piante) e a Origine Group (dei frutti); Dong Hong, selezionata dall’Istituto di Botanica di Wuhan, diffusa in Italia nel 2013 dal Consorzio Kiwigold. Tutte si caratterizzano per pezzature medio-piccole.

Proprio il germoplasma a polpa rossa, sul quale si concentrano le maggiori aspettative, è originario del Sichuan, la provincia cinese sospettata di essere il centro o uno dei centri di diffusione dei nuovi ceppi di Pseudomonas e, pertanto, è quanto mai necessario che il materiale proveniente da quelle aree venga controllato dal punto di vista fitosanitario con grande attenzione prima della sua diffusione.

Testolin ha poi fatto una carrellata delle altre varietà, a cominciare dalla varietà verde Hayward, introdotta in Italia a fine anni ‘60, quindi Summer 3373 (Summerfruit), selezionata da Vincenzo Ossani in Italia e diffusa nel 2000, a Green Light, diffusa da Convi Vivai nel 2003; da Z5Z6 (Jingold) ottenuta dall’Istituto di Wuhan, Cina, diffusa in Italia nel 2014 a Bo-Erica (Kiwigold) diffusa dalla famiglia Bovo nel 2006.



Tra le varietà a polpa gialla: Dorì (Ac 1536 o Summerfruit), licenziata nel 2012 dalle Università di Bologna e Udine, Soreli (Biogold) licenziata nel 2008 dall’Università di Udine. E poi, ancora: Jintao (Kiwigold), ottenuta dall’Istituto di Botanica di Wuhan, diffusa in Italia nel 2000; Jinyan (Kiwigold), incrocio A. eriantha x A. chinensis ottenuto dell’Istituto di Botanica di Wuhan, diffusa in Italia nel 2014 e Gold 3 (Zespri), introdotta in Italia nel 2013 perché più tollerante a Psa di Hort16A.

Come intuibile, le risorse genetiche di actinidia sono perlopiù in Cina, la patria di origine delle diverse specie. Il materiale disponibile in Occidente è modesto ma ha comunque permesso di avviare programmi di miglioramento genetico che stanno dando i loro risultati. A vario titolo, un po’ di materiale è arrivato anche in Nuova Zelanda, Corea, Giappone ma, in definitiva, le migliori varietà non sono ancora uscite dalla Cina.

“Un po’ più avanti è la Nuova Zelanda – ha spiegato Testolin - che da molti anni importa materiale vegetale a polpa bicolore e ha un programma di incrocio e selezione avviato da anni. Qualche selezione potrebbe essere pronta per il mercato, anche se l’elevata sensibilità alla batteriosi riportata per qualcuna di queste varietà frena i costitutori”.

Raffaella Quadretti
Editorial manager - Agroter Group

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