Pere, Coferasta: stagione a due facce

Prezzi, trend varietali, nuove aggregazioni: l'analisi di Roncarati

Pere, Coferasta: stagione a due facce
La commercializzazione delle pere italiane è giunta oramai al termine e Gabriele Roncarati, import/export manager di Coferasta, ha fornito a Italiafruit News un primo bilancio su una stagione che ha vissuto di alti e bassi.

"La campagna commerciale – spiega Roncarati – è partita in sordina, con i primi tre mesi molto complicati a causa di scambi ridotti; l'inversione di tendenza si è avuta solo da marzo, quando una riduzione complessiva dell'offerta ha vivacizzato la compravendita, con una conseguente ripresa delle quotazioni". Le motivazioni di una campagna a "due facce" non sono facili da comprendere, ma ci sono un paio di punti chiave:
  • L'inverno mite, non ha incentivato i consumi di un prodotto tipicamente invernale;
  • Le previsioni produttive e qualitative sono tuttora approssimative, e non permettono una lettura chiara della situazione ad inizio stagione;

Conference: forte concorrenza dai Paesi Bassi per l'embargo russo

Approfondendo l'analisi a livello varietale, si evidenziano ombre e luci: "Il Williams bianco e rosso - illustra Roncarati – ha avuto scambi soddisfacenti fin da subito con quotazioni accettabili per tutta la stagione, così come la Decana del Comizio, che è diventata una pera di nicchia dai prezzi sostenuti; al contrario, è stato un mercato difficile per la Kaiser, che sta subendo un lento ma inesorabile declino da alcuni anni a questa parte". 

"Per quanto riguarda la Conference, è un'annata molto complicata a causa della forte concorrenza proveniente da Paesi Bassi e Spagna, soprattutto nei confronti delle regioni del Sud Italia che quest'anno hanno apprezzato queste pere di altre provenienze", prosegue Roncarati. "Il motivo di questa aggressività da parte soprattutto dei fornitori olandesi e belgi è legato essenzialmente all'embargo russo, che li ha privati di un mercato molto importante. Quando riapriranno le frontiere, ipotizzo che le regioni del Sud Italia ritorneranno a consumere la Conference nazionale che a mio parere è di pezzatura più piccola ma generalmente molto più gustosa".

Ultima della lista, la regina delle pere italiane, l'Abate Fétel. "L'attuale stagione – afferma Roncarati - non verrà ricordata come la più brillante degli ultimi tempi, per le motivazioni sopracitate. Il prezzo all'origine contrattato a settembre non ha soddisfatto i commercianti detentori del prodotto; al contrario, i produttori hanno ricevuto giuste remunerazioni per il loro prodotto e lavoro, quindi dipende da che parte si vuole affrontare la questione". 

Non poteva mancare una battuta sui due grandi poli aggregativi (Opera ed Origine Group) che proprio quest'anno hanno conosciuto il battesimo dei mercati. "Sicuramente sono due realtà ambiziose - sostiene Roncarati - che aiuteranno a dare nuovo impulso al settore. Non a caso, ad inizio stagione i prezzi in campagna erano elevati in relazione alle alte aspettative generate dalla creazione dei due poli, ma si sono poi andati a ridimensionare con il prosieguo dell'annata. Per quanto ci riguarda, siamo soddisfatti: abbiamo incrementato i volumi di pere commercializzati raggiungendo i 150.000 quintali".

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