Attualità
Il vino è cool, l'ortofrutta è poor [VIDEO-EDITORIALE]
Dal Vinitaly una via da seguire per internazionalizzare il nostro settore
Una settimana dopo la fine del Vinitaly credo sia tempo di bilanci. L'edizione 2016 ha consacrato il vino come prodotto agroalimentare di riferimento: è un prodotto cool, di tendenza, che si contrappone – sempre per usare un inglesismo – all'ortofrutta, che è diventata sempre più un prodotto poor, povero. Nel vino quello che conta è il valore, nell'ortofrutta quello che importa è il prezzo pagato.
Credo che questo destino sia difficilmente modificabile nel breve periodo, ma credo altrettanto che nel vino noi possiamo trovare stimoli e interessanti iniziative da utilizzare in maniera proficua per il nostro settore.
Le principali aziende del vino hanno evidenziato durante il Vinitaly come la loro strategia sia cambiata: prima erano degli esportatori netti, si avvalevano di importatori nei principali mercati di destino, ma non avevano il controllo e la capacità di gestire quei mercati.
Oggi sono diventati partner di questi importatori, ne hanno acquisito quote di maggioranza o minoranza a seconda dei casi, e hanno dimostrato che per internazionalizzare è necessario stare sui mercato di destino. Credo che se vogliamo parlare di internazionalizzazione, ma soprattutto se la vogliamo fare anche nell'ortofrutta, dobbiamo seguire questa via.
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