Lunedì a Policoro workshop sulla frutta in guscio

Lunedì a Policoro workshop sulla frutta in guscio
Il workshop "Nuove opportunità per la frutticoltura delle aree interne e del Metapontino: pistacchio, mandorlo e noce", in programma lunedì 2 maggio a Policoro, affronterà gli aspetti tecnici della coltivazione del pistacchio e del mandorlo accennando anche al noce e focalizzando l'attenzione sulle problematiche commerciali della frutta in guscio in un orizzonte internazionale, al fine di stimolare una riflessione tra tecnici e imprenditori agricoli sull'assetto futuro della frutticoltura lucana.

L'evento è organizzato da diversi partner, tra cui Agrimeca Grape and Fruit Consulting, l'associazione Lameta, l'associazione Asf Biagio Mattatelli, l'Alsia, e sarà patrocinato da Civ Italia, Confagricoltura basilicata, Soi, Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Matera e comune di Policoro. Il ricco programma prevede una serie di interventi tecnici tenuti da esponenti di livello internazionale sulla tematica in esame. Moderatore dell'incontro sarà il Prof. Carlo Fideghelli (ex Cra Frutticoltura - Roma).




La necessità di valutare lo sviluppo di nuove colture in Basilicata, deriva dal bisogno di assicurare un futuro frutticolo ad una delle zone con tale vocazione tra le più affermate in Italia. Infatti, la diffusa presenza della sharka e le difficoltà congiunturali del comparto frutticolo, suggeriscono di valutare quanto prima la possibilità di introdurre altre specie che potrebbero ben essere interpretate e condotte dai capaci imprenditori locali. Anche i cambiamenti climatici in atto consigliano una valutazione più ampia del panorama frutticolo del domani.

Tra le possibili ipotesi, la frutta in guscio costituisce di sicuro uno delle soluzioni che meglio concilierebbe le caratteristiche pedo-climatiche del territorio ed i trend commerciali di tali produzioni. Frutta in guscio che necessita le stesse attenzioni delle più note e rinomate drupacee estive (albicocco, pesche, nettarine e susine) al fine di assicurare redditività soddisfacente agli investimenti. Colture che permettono lo sviluppo di sistemi ad alto grado di meccanizzazione, per dare anche una risposta alla crescente difficoltà di reperire manodopera specializzata per la frutticoltura.

Fonte: Lameta