Minguzzi: «Più ricerca e mercato per crescere»

Le strategie del presidente di Fruitimprese Emilia Romagna all'assemblea di Cesena

Minguzzi: «Più ricerca e mercato per crescere»
Si è tenuta martedì sera a Cesena l’assemblea di Fruitimprese Emilia-Romagna. “Le statistiche – ha detto il presidente Giancarlo Minguzzi - evidenziano che l’agricoltura italiana primeggia in Europa e nel mondo. E’ un merito che va riconosciuto alle nostre imprese che riescono a mantenersi efficienti nonostante le pesanti penalizzazioni che ne riducono la competitività nei confronti dei Paesi concorrenti. Alcune sono di carattere strutturale, come i costi troppo elevati e gli eccessivi adempimenti burocratici, altre di mentalità, quali le ingiustificate divisioni e le difficoltà a stabilire dialoghi proficui e migliorativi tra gli anelli della filiera”.

“E’ il paradosso del nostro Paese – ha aggiunto Minguzzi - Da un lato grandi capacità, con una tendenza spiccata all'eccellenza, e dall’altra radicati problemi di sistema che ostacolano i necessari cambiamenti. In questo scenario complesso, però, sono certo di una cosa: all'interno della filiera ciascuno ha spazi di miglioramento”.

Convinzione che ha trovato riscontro anche alla recente Assemblea annuale di Fruitimprese, quando il presidente Marco Salvi ha evidenziato l'interesse da parte della classe politica per il comparto vinicolo. “Nella seconda metà del XX secolo - ha osservato Minguzzi – dopo avere superato scandali e insuccessi, l’Italia ha trasformato il vino in uno dei fiori all'occhiello della nostra economia. Non si può escludere che anche noi imprenditori ortofrutticoli dovremo concepire nuovi modi di fare impresa per proiettare le nostre aziende nel futuro è adeguarle a nuove condizioni. Per questo, assume primaria importanza la conoscenza approfondita del mercato, dei risultati scientifici della ricerca e degli strumenti a disposizione degli operatori”. Proprio in questa prospettiva, all’assemblea è stato invitato Giampiero Reggidori, presidente del Centro ricerche produzioni vegetali (Crpv), ente a contatto con la realtà produttiva agricola e attività prevalentemente finalizzata alla valorizzazione dei comparti vegetali.

“Un altro strumento – ha continuato Minguzzi - che io stesso sto sperimentando con soddisfazione è quello offerto dal recente istituto del Contratto di rete di imprese. Un modello contrattuale di collaborazione che, stipulato tra imprese di qualunque forma giuridica, consente di realizzare progetti e obiettivi comuni per incrementare la capacità innovativa e la competitività sul mercato”. Tra i vantaggi di un simile modello di aggregazione, Minguzzi ha citato il migliore approccio al mercato estero, l’ampliamento dell’offerta, l’accesso a finanziamenti e contributi a fondo perduto e così via.

Nell’anno di Expo Milano 2015, Minguzzi ha voluto ricordare il risultato raggiunto dalla Commissione sindacale che, rinnovando il Contratto collettivo regionale, ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era posta e, in particolare, l’importante dichiarazione di principio contenuta nel contratto collettivo. Vale a dire, fare ottenere agli "Operatori privati", che condizionano e commercializzano, in prevalenza, prodotti conferiti dagli agricoltori, il riconoscimento giuridico della figura di "datori di lavoro agricoli".

“E’ un obiettivo di eccezionale rilevanza strategica per le nostre aziende – ha concluso Minguzzi - Il suo raggiungimento favorirebbe l’auspicata integrazione delle imprese private nel sistema agricolo e la completa parificazione dei lavoratori di queste aziende con quelli delle imprese cooperative. E’ ora che tutti gli attori della filiera interessati alla creazione di un sistema integrato che valorizzi i prodotti ortofrutticoli italiani siano coinvolti con pari dignità e opportunità”.

Raffaella Quadretti
Editorial manager - Agroter Group
raffaella@agroter.net

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