Cascola delle pere, interessati gli impianti piemontesi

Lagnasco Group: perdita del 25% per le Abate e fino al 40% per le Williams

Cascola delle pere, interessati gli impianti piemontesi
Non solo Emilia-Romagna (leggi qui l'articolo): il fenomeno della cascola delle pere sta colpendo anche gli impianti del Piemonte. Lo conferma Giuseppe Termanini, direttore generale di Lagnasco Group.

“Dalle prime proiezioni è prevista una diminuzione di prodotto a causa della Cascola”, dichiara il manager a Italiafruit News. “Per una stima precisa è ancora presto, visto che per le pere Abate il fenomeno può verificarsi sino al 10-15 giugno. Le cause? Gli sbalzi termici hanno sicuramente influito: caldo, fresco, caldo, fresco... L'andamento climatico stagionale è anomalo e le variazioni di temperatura sono arrivate dopo una buona fioritura, quando erano presenti un buon numero di frutticini che poi hanno iniziato a cascolare”.

Il fenomeno è generalizzato tra i produttori di Lagnasco Group. “Per le Abate c'è una perdita complessiva tra il 25 e il 30% - prosegue Termanini – mentre per le Williams si raggiungono picchi del 40%. La Cascola è comunque comune per le pere, anche se quest'anno pare accentuata. Il fenomeno ha coinvolto anche alcune varietà di susine e pesche, ma qui parliamo di volumi fisiologici – conclude il direttore del gruppo cooperativo – mentre è stato più importante per le ciliegie”.

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