Nuovi aromi per il basilico: test nella Gdo

Dal limone alla liquirizia passando per la cannella, ecco le nuove varietà

Nuovi aromi per il basilico: test nella Gdo
Il profumo e il sapore del basilico non sarà più lo stesso. Accanto all'inconfondibile aroma tradizionale, infatti, le foglioline verdi della pianta ne possono trasmettere anche di nuovi: come quello del limone, della cannella o della liquirizia.

A lanciare queste nuove varietà è l'Azienda agricola Siro Ricci di Anzio. Per il momento, come illustra a Italiafruit News il titolare dell'impresa, dopo le prove in campo sta testando il Basilico Limone nei canali della Gdo. Prossimamente tra le referenze verranno inserite anche le altre varietà dal profumo e gusto innovativo.

“Stiamo conducendo alcune prove per verificare il feedback dei consumatori – spiega Siro Ricci, che con le erbe aromatiche ha un'esperienza ventennale  - per ora abbiamo notato curiosità da parte dalla gente; andiamo avanti per capire se questi prodotti possono avere dei ritorni commerciali interessanti”.

Le ditte sementiere con cui collabora l'azienda agricola laziale hanno sviluppato queste specie dagli aromi originali, testate nei campi sperimentali dell'impresa di Anzio. I risultati più interessanti sono stati passati al vivaista per la moltiplicazione delle piante. “Siamo in attesa del basilico alla cannella e di quello alla liquirizia – prosegue l'imprenditore agricolo – se si è abituati al basilico tradizionale l'aroma di queste varietà è ben diverso. Quello al limone, per esempio, può ricordare la citronella”.

Queste varietà sono pensate anche per il mondo della ristorazione. Il basilico rosso coltivato dall'azienda di Anzio, per esempio, è già utilizzato da molti chef per la guarnizione dei piatti. E gli aromi nuovi potrebbero trovare impiego nella cucina fusion. “Saranno produzioni di nicchia, un fiore all'occhiello della nostra azienda”, sottolinea l'imprenditore.

L'Azienda agricola Siro Ricci si sviluppa su 15 ettari sotto serra, più altri trenta a pieno campo. Principalmente coltiva aromatiche (basilico, prezzemolo, salvia e rosmarino le referenze più importanti), ma anche insalate ed altri ortaggi. Al basilico sono dedicati due ettari di serre riscaldate e la pianta viene coltivata con il floating system, cioè su un supporto galleggiante in polistirolo. “Così otteniamo un prodotto più sano – spiega Ricci - la radice del basilico è sempre a contatto con la soluzione nutritiva e assorbe ciò che le serve, crescendo più velocemente e con meno stress rispetto a una coltura in terra. Inoltre c'è un risparmio ambientale, visto che si evita la dispersione di acqua e concimi. Per esempio noi utilizziamo il 30% in meno di concimi e abbiamo un risparmio idrico del 40% rispetto a una coltivazione tradizionale”.

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