Produzione, canali, modi d'acquisto: i trend del bio

All'assemblea Il Biologico-Ccpb tavola rotonda sul Piano di settore con i dati Nomisma

Produzione, canali, modi d'acquisto: i trend del bio
Trend e "sentiment" positivi per il biologico: in occasione della recente assemblea di bilancio 2016, il Consorzio il Biologico ha organizzato con Ccpb a Senigallia (Ancona) la tavola rotonda “Il biologico tra Piano di Azione Nazionale e mercato”. Qui Silvia Zucconi, coordinatore area agricoltura e industria alimentare di Nomisma, ha illustrato i dati che attestano il successo del mercato: il 69% della famiglie italiane (2,5 milioni in più rispetto al 2014), ha acquistato prodotti biologici almeno una volta negli ultimi 12 mesi; il 69% delle famiglie è frequent user, cioè acquista bio almeno una volta alla settimana (42%) e ogni giorno o quasi (27%); il 49% cita come motivazione principale delle sue scelte di consumo bio “la sicurezza per la salute grazie all’assenza di pesticidi e chimica di sintesi”. 



E ancora, dalle slide mostrate è emerso come siano in costante crescita le superfici dedicate in Italia, così come il commercio su scala mondiale (80 miliardi di dollari nel 2014 contro le 72 del 2013 con uno sviluppo del più 344% tra 2000 e 2014), le quote di mercato nei singoli Stati (anche in Italia, dove però la fetta è limitata al 4%), i consumi alimentari (più 20% in Gdo,  più 13% nello specializzato e più 10% nell’Horeca tra il 2015 e il 2014), con un valore di 2,6 miliardi di euro sul mercato interno (più 10% sul 2014). L’export, invece, vale 1,4 miliardi di euro.



Positivo l'andamento in Gdo: in iper e supermercati, stando ai dati Ismea, si acquista il 46% del biologico, mentre  i negozi specializzati arrivano al 17%; significativa la fetta della vendita diretta dal produttore-agricoltore (14%.)



“Il Piano di Azione Nazionale (PAN) per lo sviluppo del sistema biologico, presentato dopo Expo dal Ministero delle Politiche agricole, è fondamentale per le aziende del bio” ha spiegato in apertura della giornata - come si legge in una nota del Ccpb - Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico: “fino a qualche anno fa si diceva che l’Italia è un grande produttore di bio, ora che sta diventando anche un paese di consumatori la produzione deve crescere ulteriormente”.



Il moderatore Marco Menghini, agronomo e consulente scientifico di Linea Verde RaiUno, ha esordito sottolineando “l’importanza del consumatore come destinatario del Pan”, il cui scopo è appunto “far funzionare meglio ciò che già funziona”, e fare in modo che chi acquista bio sia consapevole del valore ambientale e sociale, non solo economico, della propria spesa.



Francesco Giardina di Sinab (Sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica), ha illustrato il Pan mettendo in evidenza come “la crescita del mercato del bio è stata impressionante, il problema è ora che l’offerta, e quindi la produzione, che deve stare al passo con la domanda”. Se la “preoccupazione è non perdere questa spinta e questa opportunità, il Pan mette tra i suoi ambiziosi obiettivi entro il 2020 un aumento del 50% delle superfici coltivate bio, e un più 30% di fatturato del mercato italiano”.



Raffaele Zanoli, professore ordinario di Economia ed Estimo Rurale all’Università Politecnica delle Marche, ha proposto una vasta analisi dello scenario presente e futuro, in cui tra le altre cose ha espresso la necessità di “una programmazione di filiera, indispensabile per aumentare la produzione”, e di “risorse economiche adeguate, e che ora non ci sono, per la ricerca e la sperimentazione soprattutto per le fasi agricole e di trasformazione”.

In definitiva un settore in crescita che però non riesce a liberarsi delle zavorre amministrative e burocratiche e di un eccessivo dirigismo che non gli consente di spiccare il volo come potrebbe.

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