Attualità
«Troppe lacune nelle etichette nei mercati rionali»
Movimento difesa del cittadino: solo tre banchi di ortofrutta su dieci risultano regolari
Il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) ha controllato nei mercati rionali d'Italia le etichette di ortofrutta, pesce e carne. Ne è emerso un quadro negativo con circa 7 banchi su 10 che non rispettano le norme in materia di etichettatura, non presentando contemporaneamente tutte e 4 le diciture obbligatorie: origine, prezzo, categoria, denominazione commerciale.
Per quanto riguarda l'ortofrutta, le indagini, che hanno escluso le categorie dei farmers' market e dei venditori diretti, rilevano il 34% di bancarelle regolari sulle 110 ispezionate a Milano, Siena, Ascoli Piceno, Roma, Avellino, Crotone, Cagliari e Reggio Calabria. Il prezzo rappresenta l'informazione più presente (93,4% de totale), seguito dalla denominazione commerciale (78,7%), dall'origine (63,9%) e dalla categoria (50%).
"In alcuni casi sulle cassette di frutta e verdura era solo indicato il prezzo – commenta, in una nota, Silvia Biasotto, responsabile dell'area Alimentazione del Movimento Difesa del Cittadino – Questo non è accettabile, soprattutto perché nel caso dell'origine le leggi esistono, ma non vengono rispettate". La provenienza dell'ortofrutta è ancora troppo poco indicata visto che si tratta di un'indicazione a cui i consumatori e i produttori tengono molto. Per garantire una situazione al 100% trasparente, sottolinea Biasotto, "servono controlli, ma anche consumatori consapevoli che pretendano di essere informati e venditori formati, che sappiano dare valore all'etichetta".
Copyright 2016 Italiafruit News
Per quanto riguarda l'ortofrutta, le indagini, che hanno escluso le categorie dei farmers' market e dei venditori diretti, rilevano il 34% di bancarelle regolari sulle 110 ispezionate a Milano, Siena, Ascoli Piceno, Roma, Avellino, Crotone, Cagliari e Reggio Calabria. Il prezzo rappresenta l'informazione più presente (93,4% de totale), seguito dalla denominazione commerciale (78,7%), dall'origine (63,9%) e dalla categoria (50%).
"In alcuni casi sulle cassette di frutta e verdura era solo indicato il prezzo – commenta, in una nota, Silvia Biasotto, responsabile dell'area Alimentazione del Movimento Difesa del Cittadino – Questo non è accettabile, soprattutto perché nel caso dell'origine le leggi esistono, ma non vengono rispettate". La provenienza dell'ortofrutta è ancora troppo poco indicata visto che si tratta di un'indicazione a cui i consumatori e i produttori tengono molto. Per garantire una situazione al 100% trasparente, sottolinea Biasotto, "servono controlli, ma anche consumatori consapevoli che pretendano di essere informati e venditori formati, che sappiano dare valore all'etichetta".
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