Agricoltura del Sud in ripresa? Cia: i dati non ingannino

Agricoltura del Sud in ripresa? Cia: i dati non ingannino
I dati Istat non ingannino: parlare di crescita dell’economia agricola meridionale rischia di essere esagerato se non inesatto. Lo sostiene il presidente nazionale della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, secondo cui “la ventata di ottimismo che ha fatto seguito alla diffusione delle rilevazioni sull’andamento dell’economia agricola meridionale nel 2015 richiede una lettura approfondita che non può prescindere da alcune riflessioni sui singoli comparti produttivi”. 

Stando all’Istituto nazionale di Statistica, il Mezzogiorno registra il primo recupero del Pil (+1%) dopo sette anni di cali ininterrotti, con un eclatante +7,3% del valore aggiunto del comparto agricolo. “Un segnale positivo che testimonia la dinamicità del settore agricolo e certifica gli sforzi quotidiani delle imprese, ma non si può ignorare che a tale crescita non sia seguito un adeguato trasferimento reddituale agli imprenditori”, commenta Scanavino. 

“Sono ancora molte le produzioni simbolo dell’agricoltura del Mezzogiorno che vivono uno stato di grande difficoltà: se si guarda ad esempio ai prezzi pagati agli agricoltori, le ultime quotazioni indicano un calo generale del 4,6%. Una contrazione che supera i 15 punti percentuali per la frutta e il 30% per l’olio d’oliva, settore particolarmente penalizzato dalla mancata gestione dell’emergenza Xylella. Senza dimenticare le difficoltà che hanno caratterizzato l’ultima campagna agrumicola e i problemi di alcuni ortaggi come i pomodori”.

Non va trascurata poi, prosegue il leader Cia, il fatto che, come testimoniano i dati delle Camere di Commercio, nel primo trimestre 2016 hanno chiuso oltre 6.200 aziende agricole del Sud: un dato che equivale al 40% delle cessioni avvenute su tutto il territorio nazionale.

Anche sul fronte internazionale restano in campo la questione embargo con la Russia e si apre la questione Regno UnitoPer queste ragioni, secondo la Cia, è opportuno siano messe in campo politiche necessarie a rilanciare la redditività degli agricoltori sia sul fronte nazionale sia su quello comunitario. E a proposito delle affermazioni di ieri del responsabile del Mipaaf sulla proroga dell’embargo (cliccare qui per leggere), Scanavino annota che “finalmente il ministro Martina, nonché alcuni esponenti del mondo istituzionale, politico e associativo sembrano aver preso coscienza della gravità della situazione: gli agricoltori italiani ora si augurano che segua un impegno in sede diplomatica per una risoluzione celere e definitiva della crisi”.