E-commerce, Fruttaweb suona la sveglia agli operatori del settore

Biasin, fondatore del sito: «Imparate a comunicare e a sfruttare il web»

E-commerce, Fruttaweb suona la sveglia agli operatori del settore
L'idea iniziale è evoluta velocemente, come spesso accade alle imprese che sanno sfruttare al massimo le potenzialità di internet. L'avventura di Fruttaweb – il portale che vende ortofrutta on-line - è partita nel gennaio 2014 per merito di due giovani e si è ben presto strutturata: nell'estate di due anni fa l'azienda ha assunto altre due persone, altre due a febbraio 2015, poi nel marzo scorso, con altri quattro inserimenti, si è arrivati ad un team di dieci persone. E questo mese, come illustra a Italiafruit News Marco Biasin, Ceo di Fruttaweb, ci saranno altre quattro assunzioni. Nel 2015 il fatturato ha raggiunto i 350 mila euro mentre quest'anno si prevede di superare quota 1,5 milioni. Dalle prime consegne in un piccolo paesino della provincia di Bologna il business si è allargato all'Italia e poi all'Europa.



La notorietà sul web arriva inizialmente grazie alla guanabana, un frutto tropicale dalle proprietà ricercate; all'inizio Fruttaweb si caratterizza per l'offerta di prodotti difficili da reperire. Dalla frutta esotica il portale ricava un'ottima indicizzazione, che poi sfrutterà per crescere e proporre l'alta qualità del Made in Italy.

Biasin, qual è la vostra filosofia?
Valorizziamo quello che vendiamo, dandogli un valore aggiunto. Non siamo price leader ma puntiamo ad essere quality leader, sia nella scelta che nel servizio che offriamo. Un servizio unico non solo nella consegna, ma anche nell'approccio post e pre vendita.

Per Fruttaweb è iniziato un processo di internazionalizzazione?

Possiamo consegnare in tutta Europa, un mercato che stiamo approcciando in maniera molto organica, anche se ancora non abbiamo aggredito con una strategia di marketing nessun Paese specifico, ma è nei piani futuri.

Quali prodotti vendete all'estero?
Il radicchio va tantissimo, in particolare quello trevigiano, il variegato. In generale prodotti costosi, che possono ammortizzare il costo di trasporto. E poi siamo una risposta per i consumatori che vogliono prodotti particolari, di nicchia, difficili da reperire soprattutto all'estero.

E i produttori italiani sono interessati a vendere attraverso il vostro portale?
Sì, abbiamo fornitori che ci contattano. Per loro siamo una sorta di tv che può rafforzare il loro brand: abbiamo 2.500 utenti giornalieri che visitano la piattaforma. Aiutiamo le aziende a digitalizzarsi, diamo loro tanta visibilità, raccontiamo la storia del loro prodotto.

Quindi lo storytelling fa parte del vostro lavoro quotidiano.

E' fondamentale, siamo content leader per dare reali motivi di acquisto. La permanenza media di un utente sul nostro sito, considerando anche la percentuale di rimbalzo, è di 5 minuti.

A proposito, secondo lei come comunica il settore ortofrutticolo?
Da esprimere non c'è tanto, ma praticamente tutto. E' tra i settori più radicati sui metodi tradizionali, molto più nel B2B che nel B2C, parla molto a se stesso e poco fuori. Il comparto ha un passato in cui, qualità o non qualità, si facevano lo stesso tanti soldi. Chi si è mantenuto al passo con le esigenze del mercato ha capito che le cose possono essere fatte anche on-line.

Ma cosa si vende di più sul web, fresco o trasformato?
Fresco. Abbiamo un'ottima percentuale di conversione sul sito, più della media. Fiducia, feedback degli utenti, assistenza telefonica o per chat, tanto storytelling e informazioni, poi ancora spedizioni rapide e freschezza sono le nostre armi vincenti. I consumatori si fidano di noi anche perché offriamo quello che loro stanno cercando.

La leva del prezzo o della promozione funziona sul web?

Quando c'è un prodotto in sconto tira di più. Ma ci rivolgiamo a vegetariani e vegani, a chi si prende cura della propria alimentazione e non ha tempo per fare la spesa. Consumatori che, più che al prezzo, guardano al valore, alla qualità, alla scelta.

Come giudica lo sbarco di Amazon sul fresco?

Per noi è manna dal cielo, ci aiuta ad educare i consumatori. Il mercato è gigantesco, non sono certo preoccupato, anche perché non ci vediamo come competitor di Amazon, siamo su segmenti diversi.

In cosa deve migliorare Fruttaweb?
Nella rapidità. E poi deve investire sull'user expericence dell'utente, creare un'App che migliori la user friendly e sperimentare nuove campagne pubblicitarie: le conosciamo abbastanza, ma non come le nostre tasche. Vogliamo introdurre un consulente ortofrutticolo personale per ogni utente che è sulla piattaforma. Nella bottega di paese ti salutano, ti conoscono, ti consigliano... Vogliamo trasmettere questo clima anche sullo smartphone.

Internet, commercio e ortofrutta: cosa direbbe agli operatori del settore?
Inviterei le aziende del settore a svegliarsi un po'. E non lo dico solo nei nostri interessi ma anche nei loro. Prendere consapevolezza delle opportunità del web vorrebbe dire avere più credibilità nel mercato. Altrimenti si resta indietro.

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