Salse pronte Cirio, arriva «Cuor di pelato»

Il marchio, Gruppo Conserve Italia, ha raggiunto il 10% sul mercato inglese. L'incognita Brexit

Salse pronte Cirio, arriva «Cuor di pelato»
Quest’anno Cirio compie 160 anni. Dal 1856, infatti, è lo specialista del pomodoro: un’esperienza che ha reso il marchio uno dei simboli della cucina italiana.

Dal 2014 Cirio fa parte del Gruppo Conserve Italia, consorzio cooperativo leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa 14mila produttori agricoli e trasforma 575mila tonnellate di frutta, pomodori e vegetali, per un fatturato complessivo aggregato di 1 miliardo di euro. Dodici gli stabilimenti produttivi, di cui nove in Italia, due in Francia e uno in Spagna.

Cirio utilizza pomodoro 100% italiano e ne controlla tutta la filiera; la qualità è verificata e certificata già dalla scelta della materia prima, coltivata nelle zone più vocate d'Italia (Emilia Romagna, Maremma e Puglia) e poi in ogni fase della semina, coltivazione, lavorazione e produzione. Gli stabilimenti sono vicini ai luoghi di raccolta, in questo modo i ridotti tempi di trasporto sono una garanzia della freschezza del pomodoro. E, per finire, raccolta e lavorazione nell'arco di 24 ore preservano il sapore autentico del pomodoro.

Così, le Monoporzioni, i sughi monodose al pomodoro, la saporita salsa di pomodoro Rustica, la Salsa Rubra e il Paté di pomodoro Cirio sono ideali sia per la cucina tradizionale sia per quella più creativa. Ingredienti apprezzati dal consumatore moderno perché gli semplificano la vita. Proprio in quest’ottica è stata lanciata recentemente la gamma di salse pronte “Cuor di pelato”. Una vera specialità per il gusto fresco e l’inconfondibile dolcezza, disponibile nella versione classica o insaporita con olive e capperi.

Effetto Brexit
Il Regno Unito rappresenta per Conserve Italia il primo mercato, sul quale è molto forte il brand Cirio: la quota di mercato della marca, realizzata nella distribuzione anglosassone, ha toccato il 9,2% con punte di oltre il 10% in alcuni segmenti specifici come le passate.

“Gran parte delle vendite di Conserve Italia nel Regno Unito è fatturata in sterline e la svalutazione della moneta conseguente al referendum sulla Brexit ha già provocato un impatto negativo – fanno sapere dal Consorzio bolognese - Se la svalutazione della sterlina dovesse permanere, ci sarà il rischio che altri concorrenti entrino su questo mercato per noi molto importante. Dovremo, quindi, attuare nuove strategie per difendere le posizioni acquisite”.

Oltre al Regno Unito, il fatturato estero (che vale il 40% del totale) si realizza principalmente in Francia, Spagna, Germania, Europa dell'Est e del Nord, paesi extra europei, con prospettive di forte sviluppo in Australia, Stati Uniti e Giappone.

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