Pesche piatte e pistacchi: il Crea di Roma «studia» l'Iran

L'accordo con il sistema iraniano per scambiare germoplasma e informazioni sulle specie

Pesche piatte e pistacchi: il Crea di Roma «studia» l'Iran
Un appuntamento all'insegna dell'innovazione frutticola nazionale, con focus su pesche piatte e accordi di ricerca stipulati tra centri internazionali. E' la sintesi del sabato (23 luglio) organizzato al Crea, Centro di ricerca per la frutticoltura (Crea-Fru) di Roma, nell’ambito del quale - insieme alla 60esima edizione della mostra pomologica - si è anche tenuto il convegno dedicato, appunto, allo stato dell'arte, dalle origini ai giorni nostri, delle pesche piatte.

"La giornata - dice a Italiafruit News Davide Neri (nella foto sotto), direttore del centro -  era suddivisa in tre momenti distinti. Dopo il punto sulle pesche piatte, abbiamo presentato le innovazioni firmate Crea-Fru e gli accordi stipulati con il sistema iraniano della ricerca".



Inizio lavori, dunque, dedicati alla storia del carattere "piatto", dal punto di vista genetico. Una origine molto antica, visto che le prime pesche "tabacchiere" sono comparse in Sicilia già nel 1500. "La storia moderna - continua Neri - ha inizio con l'americana Stark Saturn (da cui deriva la denominazione pesca saturnina, ndr), da lì è partita l'innovazione varietale. Attività nella quale l'Italia ha lasciato il segno, in particolare con la serie Ufo e, tra queste, la Ufo 4 - selezionata proprio qui a Roma - che è considerata lo standard a livello internazionale".

"Ignasi Iglesias Castellarnau dell’Irta di Barcellona ha parlato delle innovazioni per il mercato europeo delle pesche piatte - aggiunge il direttore del Crea di Roma - La Spagna ha creduto e investito molto nelle platicarpe, tanto che oggi ne ha circa 15mila ettari. Per il ricercatore spagnolo il futuro sarà caratterizzato dalle nettarine piatte: facili da consumare, semplici da gestire e, senza il calice rotto, anche resistenti alla Monilia".

A testimoniare l'esperienza in Italia (dove si stimano circa 500 ettari investiti), la storia della famiglia Eleuteri, raccontata da Marco, responsabile commerciale di Aop Armonia, e della pesca Saturnia, “un marchio per pesche platicarpe di eccellenza”.

"Ma - osserva Neri - insieme a tante belle novità, dobbiamo iniziare a stare attenti a non passare il limite. Vale a dire, produrre più di quanto richiesto dal mercato".



Chiuso il capitolo pesche piatte, la presentazione di tre nuove varietà di pesche a polpa gialla, sviluppate dal Crea di Roma, raggruppate sotto lo slogan "rustiche e buone". Molto affidabili, resilienti ai cambiamenti climatici, insomma capaci di garantire frutta buona in modo costante nonostante gli sbalzi climatici. Si tratta di Livia, pesca subacida pronta una settimana prima di Royal Glory; Cornelia, varietà intermedia con ampia plasticità, e Lucilla, tardiva dal gusto tradizionale.

Per concludere, Neri cita la collaborazione scientifica tra il Crea e il corrispondente ente di ricerca iraniano. "Avremo la possibilità di scambiarci i rispettivi germoplasmi e, soprattutto, di mandare in Iran l'innovazione varietale dei nostri vivaisti e gli aggiornamenti di tecnica colturale e agronomica. Dopo dieci anni di embargo, infatti, Teheran ha voglia di recuperare per candidarsi a fornitore ortofrutticolo del Medio Oriente".

L'accordo con l'Iran ha anche un altro risvolto: i pistacchi. Il Paese è tra i più grandi produttori al mondo, ma necessita di sistemi di valutazione della qualità, per ridurre il problema delle aflatossine. "Noi - conclude Neri - saremo coinvolti per il riconoscimento degli ecotipi locali che potrebbero, poi, essere introdotti anche in Italia".

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