Francescon: andamento lento per i meloni, partenza sprint di Perla Nera

«Consumi sottotono, ma la nuova anguria seedless piace. Anche alla Gdo»

Francescon: andamento lento per i meloni, partenza sprint di Perla Nera
Andamento lento per il mercato del melone in Italia: “I consumi sono piuttosto bassi - spiega Bruno Francescon dell’omonima Op - un trend poco favorevole che si è accentuato nelle ultime due settimane ed è difficilmente spiegabile, tenendo conto del clima caldo, del prodotto di buona qualità e dei prezzi relativamente bassi, attorno all’euro al chilo. Fatto sta che le catene distributive, anche quelle in promozione, denunciano una carenza di vendite; un problema che sembra peraltro comune un po’ a tutta la frutta estiva”. 

Non va molto meglio all’estero, che vale circa un terzo del business di Francescon: “a luglio, soprattutto nella seconda metà del mese, la domanda è stata modesta complici le basse temperature  del Nord Europa;  adesso che il caldo è tornato le aspettative per agosto sono migliori, tanto più che la Spagna sta gradualmente riducendo l'offerta”. 

“Nei nostri campi - aggiunge l’imprenditore mantovano - registriamo allegagioni non abbondanti e dunque per il prosieguo di campagna ci aspettiamo volumi lievemente inferiori al previsto, a fronte però di un prodotto di elevata qualità. L’auspicio è che, anche sul mercato interno, i consumi riprendano quota”.



Ma Francescon non punta soltanto sul melone: l’ultima scommessa si chiama Perla Nera, anguria media senza semi che sta catturando l’interesse della Gdo. Oggetto di un importante investimento aziendale, è entrata in scena nel mese di giugno; resterà sul mercato sino a metà ottobre con un raccolto che si aggirerà, al tirar delle somme, attorno alle 8 mila tonnellate, un 20% circa in meno del preventivato a causa delle grandinate primaverili che hanno interessato alcune aree produttive, in primis il piacentino. 

“Siamo soddisfatti dell'accoglienza", dice Francescon: "tanti gruppi distributivi italiani l’hanno già inserito in assortimento e chi ci ha creduto e ci sta credendo ha conseguito risultati soddisfacenti. Vanta una qualità organolettica veramente elevata e la buccia nera si rivela elemento attrattivo e di riconoscibilità che porta il consumatore ad andare a colpo sicuro all’atto del riacquisto, dopo averne verificato la bontà”. 



Una varietà già conosciuta e apprezzata nel Nord Europa che schiude interessanti prospettive in chiave export: “Contiamo di raddoppiare i volumi anno su anno”, spiega Francescon. “Le basi sono solide:  la nuova linea di lavorazione firmata Meccanica Malavasi, ospitata all’interno del nuovo magazzino mantovano di Rodigo, ci ha consentito di passare da 2-3 camion di prodotto al giorno a 2-3 camion l’ora. Perla Nera ha un grande futuro: la pezzatura di 4-5 chili è ideale per le abitudini di consumo odierne, il sapore eccellente conquista e inoltre viene venduta a un prezzo abbordabile che garantisce tuttavia marginalità al distributore. Confidiamo sui mesi di agosto e soprattutto settembre per elevare ulteriormente la soglia di attenzione. E dal prossimo anno investiremo sulle precoci, per iniziare ancora prima la commercializzazione ed ampliare il periodo di presenza sui mercati”.

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