Assosementi e la battaglia per la... par condicio

Iniziative con Icqrf per combattere illegalità e "scorciatoie", anche nell'ambito delle ortive

Assosementi e la battaglia per la... par condicio
Un passo importante per contrastare gravi irregolarità che possono rivelarsi pericolose per la filiera e per il consumatore. Assosementi definisce così il recente accordo siglato con l’Ispettorato centrale repressioni frodi per combattere le illegalità del settore sementiero.  Il seme, tiene a precisare l’associazione presieduta da Giuseppe Carli, è il punto di partenza della maggior parte delle produzioni vegetali, lo scrigno che racchiude il risultato dell’attività di ricerca e di miglioramento genetico finalizzata alla costituzione di nuove varietà migliorate. È quindi lo strumento che fornisce continua innovazione e assicura la competitività del sistema produttivo. La certificazione del seme è una ulteriore garanzia per l’utilizzatore delle caratteristiche produttive e qualitative della semente che si accinge ad impiegare. 

Il crescente ricorso all’utilizzo di seme non certificato che si sta registrando negli ultimi anni, puntualizza Assosementi, va a minare il circolo virtuoso che attraverso la vendita del seme certificato sostiene l’attività di ricerca e l’innovazione. Senza considerare le possibili situazioni di black market che si possono determinare. L’utilizzo di seme non certificato, quando non si concretizza in vere e proprie illegalità, dà luogo a situazioni di concorrenza sleale nei confronti di quegli operatori che hanno scelto di rispettare le leggi, aprendo la strada a rischi di carattere fitosanitario.

È condividendo tali fondamentali concetti che Assosementi e l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) hanno definito la convenzione finalizzata ad una maggiore collaborazione per contrastare il diffondersi delle pratiche illegali, a salvaguardia del settore. L’intesa mira, attraverso momenti di formazione ed informazione, a rendere più efficaci i controlli sul territorio realizzati dall’Icqrf. 

Diverse sono le situazioni che possono celare attività illegali ed interessano tutti i settori: l’uso di seme non certificato nel settore dei cereali a paglia, della soia e delle foraggere; le pratiche di taleaggio o di riproduzione non autorizzata nelle sementi ortive

La nuova collaborazione ha trovato i primi momenti applicativi nel corso di due giornate di studio che si sono svolte il 24 giugno a Bologna ed il 28 giugno a Roma incentrate prevalentemente sulle illegalità che coinvolgono il settore dei cereali a paglia, ma che troveranno continuità in successivi appuntamenti focalizzati sugli altri settori interessati da fenomeni di illegalità.

Un concetto condiviso in occasione dei primi incontri riguarda la necessità di assicurare pari condizioni fra tutti gli operatori in tema di obblighi e controlli. A tal riguardo, forte preoccupazione è stata espressa da Assosementi nei confronti di alcune nuove figure che si stanno inserendo nel mercato della selezione e del trattamento del seme e che per la specificità della loro attività risultano essere difficilmente controllabili. Quello che Assosementi chiede è dunque parità di condizioni operative a garanzia di tutti gli operatori, della qualità delle produzioni nazionali e della sicurezza dell’ambiente; l’associazione è fiduciosa di poter ottenere i primi concreti risultati in tempi relativamente brevi. 

Nella foto: Giuseppe Carli con Oreste Gerini, direttore generale della Direzione della prevenzione e del contrasto alle frodi agro-alimentari dell’Icqrf

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