Mollano tutto per vendere papaya e mango a Tenerife

Mollano tutto per vendere papaya e mango a Tenerife
Dai software informatici alla papaya e al mango. Il portale Primonumero.it racconta la storia di due fratelli, entrambi ingegneri informatici, che hanno deciso di mollare tutto per trasferirsi a Tenerife e vendere frutta esotica.

Carmine e Michele Di Fabio, l’uno trentaquattrenne e l’altro trentenne, tre anni fa hanno lasciato la loro vita di ingegneri informatici, chiuso in un cassetto la laurea conseguita dopo anni di studio e sudate carte a Bologna, per dedicarsi alla loro azienda di import ed export di frutta esotica. Una pazzia, potrebbe pensare qualcuno. E invece loro ne parlano con soddisfazione e grande entusiasmo. "Sono innamoratissimo del mio lavoro - racconta Michele durante una chiamata su Skype con il sito di informazione - mi diverto tantissimo e poi incontro tanta gente e viaggio moltissimo".

La loro è un’azienda strutturata che prevede responsabili del commercio, responsabili della logistica e un gran numero di altri incarichi per viaggiare sulle isole e commercializzare i loro prodotti con cui nelle grandi catene alberghiere, nelle caffetterie e nelle pasticcerie nascono gelati, frappè, dolci e frullati.

Negli anni di studio lontano dall’Italia, quel richiamo alla frutta dell’America del Sud c’era. "Io ho vissuto per un periodo di tempo in Cile – racconta Michele – mentre mio fratello in Colombia e lì ci siamo innamorati della frutta esotica, la produzione è superiore al consumo e perciò ciò che è in eccesso viene lavorato. Si trasforma in polpa che viene congelata e usata per preparati di frutta e gelati". Quel pensiero di intraprendere una attività lavorativa così diversa non li ha abbandonati e poco dopo è nata la loro prima società a Capoverde. "In Europa queste imprese mancano, allora abbiamo dato inizio ad una prima attività, ma quel territorio non era adatto a questo tipo di commercio, mancava l’elettricità e c’erano tasse elevatissime, così ci siamo trasferiti alle Canarie".

Così quell’isola in mezzo all’Atlantico, conosciuta grazie al matrimonio di un amico è diventata la loro nuova casa tre anni fa, quando nel 2013 hanno aperto Calemifruit, che con un gioco di parole e di abbreviazioni richiama i nomi dei tre soci e la loro attività.

Fonte: www.primonumero.it