Fiere di Bologna, Rimini e Parma: prove di matrimonio

Firmata lettera di intenti. Per Bonacini «Volontà di collaborare vera e non certo formale»

Fiere di Bologna, Rimini e Parma: prove di matrimonio
“Le Parti sono interessate a verificare la fattibilità di una Newco, la cui composizione sarà da definire, per raggiungere una integrazione funzionale o societaria”. E’ quanto hanno concordato i presidenti delle Fiere di Bologna, Rimini e Parma, rispettivamente Franco Boni, Lorenzo Cagnoni e Giandomenico Auricchio, nella lettera di intenti sottoscritta l’1 agosto a Bologna, nella sede della Regione, durante un incontro con il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini.

"Se le fiere di Bologna, Parma e Rimini lavorano insieme, integrandosi sia dal punto di vista operativo che societario, ragionando su economie di scala e un calendario condiviso - ha commentato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - allora possono competere con chiunque e a quel punto potrebbe nascere un soggetto in grado di confrontarsi seriamente con Milano, ponendosi come protagonista assoluto anche nel panorama europeo”.

“Nei presidenti Boni, Cagnoni e Auricchio ho colto una volontà di collaborare vera e non certo formale. Dalla scelta dell’advisor al programma di cose da fare da qui ai prossimi mesi si colgono tutti gli elementi di concretezza necessari. La Regione sta mettendo in campo ogni misura possibile per la crescita e lo sviluppo - chiude Bonaccini - dal sostegno alle imprese per la ricerca e l’innovazione all’attrarre investimenti in Emilia-Romagna, come dimostrano le 17 aziende e grandi gruppi pronti a investire oltre 600 milioni nella nostra regione, per 1.600 nuovi posti di lavoro, oltre a rilanciare le opere infrastrutturali. Da parte loro, gli enti fieristici oggi ragionano seriamente di aggregazione e fare sistema, unendo le eccellenze, ritengo sia la scelta vincente per competere in uno scenario che va ben oltre i confini regionale e nazionali”.

La lettera di intenti – che ha validità fino al 31 dicembre - non preclude operazioni commerciali già in corso o l’avviarne di nuove da parte delle singole società fieristiche.

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