La «mappa» dei consumatori: vogliono velocità e innovazione

Simply Market e U2 rispondono all'idea di una convenienza intelligente

La «mappa» dei consumatori: vogliono velocità e innovazione
Sei tipologie di consumatori, ognuna con specifiche caratteristiche ed esigenze. Particolarità che le aziende produttrici e le insegne della grande distribuzione dovrebbero conoscere e interpretare per garantire ai propri clienti un'esperienza di spesa soddisfacente.

Questi sei cluster di shopper italiani sono quelli fotografati nella Shopping Map – Osservatorio consumatori 2016, lo studio realizzato dalla Marketing&Trade sulle tendenze dei consumatori italiani dopo la crisi. Innovazione, velocità nell'acquisto, ma anche presenza di prodotti tipici, queste sono alcune delle principali caratteristiche che vengono ricercate.



La Shopping Map – basata su oltre 1.100 interviste a consumatori dentro i luoghi dello shopping di 9 città metropolitane e in provincia - traccia i modelli di consumo degli italiani; individua le tipologie di comportamenti di acquisto, gli atteggiamenti rispetto ai brand, alle promozioni, a qualità e sostenibilità, alle diverse forme della comunicazione. Vediamo ora le sei tipologie di consumatore, con le descrizioni fornite dai ricercatori di Marketing&Trade.

Ok il prezzo è giusto. Sono gli shopper rimasti legati alla fascinazione dei prezzi bassi, l'8,9% degli italiani. E' un segmento in contrazione: la convenienza rimane il fattore di scelta determinante, ma più in conseguenza delle basse risorse economiche che per una scelta ideologica. Al sottocosto preferiscono formule di everyday low price.

I territoriali (19,5%). La relazione personale è tutto: frequentano negozi dove conoscono i venditori, a cui chiedono consigli per gli acquisti ma scambiano anche qualche parola in più. Da questo punto di vista il dettaglio di quartiere è il preferito, supermercati di prossimità e mercati rionali soprattutto. E' un cluster di shopper piuttosto anziano, con istruzione e redditi medio bassi.

Esausti. Sfiancati dallo shopping e dai consumi, sono il 12,2%. Acquistano il meno possibile e hanno redditi bassi.



I-family (25,5%). E' un cluster dai comportamenti di consumo evolutivi, una vera nuova strada di uscita dalla crisi del consumismo, intelligente, innovativa, aperta. Un atteggiamento che contempla anche la riduzione dei consumi inutili, ma che non demonizza il piacere di acquistare prodotti che meritano nei canali distributivi più adeguati. E-commerce, gruppi di acquisto, ma anche dettaglio di quartiere innovativo e di qualità.

Wow Shop (17,8%). Gli animali da consumo: sperimentatori incalliti delle ultime novità, guidati dall’obiettivo di stupire ed essere stupiti, di mettere le mani per primi sull’ultimo prodotto-soluzione, cercano e scambiano informazioni sui social e sul web.

Hasta il consumo siempre (16,1%). Il reddito alto aiuta a non dover accettare troppi compromessi: sono i consumatori che non deludono il mercato perché amano comprare e acquistare incondizionatamente. Attenti non a promozioni e volantini, ma alla qualità dei prodotti e all'innovazione nelle formule distributive, in particolare di e-commerce.



“C'è una forte richiesta di innovazione, di un cambiamento e adeguamento dell'offerta delle aziende, espressa da tutti i gruppi di consumatori che abbiamo individuato”, ha spiegato al quotidiano ItaliaOggi Daniela Ostidich, presidente di Marketing&Trade. “C'è spazio per l'innovazione con formule di shopping facili e indolori, che consentono di dedicare poco tempo e di comprare velocemente. I format meglio valutati sono quelli che consentono una spesa veloce, dove è possibile trovare tutto, anche prodotti premium e tipicità regionali, semplificando la proposta e mettendo in evidenza il valore. Per esempio piace molto Picard, che propone soluzioni veloci di pranzo non economiche, ma con ricettazioni nuove e intriganti. Altre due insegne che esprimono bene l'idea di convenienza intelligente sono Simply Market e U2”.

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