Uva da tavola, il prodotto estero affonda i prezzi

Volumi elevati, consumi al palo e forte concorrenza di Grecia e Turchia

Uva da tavola, il prodotto estero affonda i prezzi
Troppa uva estera sui mercati: i prezzi del prodotto italiano sono in calo. Dopo una partenza incoraggiante, in questa seconda metà di agosto il mercato per l'uva da tavola sconta alcune difficoltà che accomunano i principali areali produttivi.

QUI PUGLIA
“La Vittoria è partita a rilento, non avevamo una qualità eccellente e i prezzi hanno rispecchiato la qualità”, riassume la situazione Gaetano Lombardo, presidente cooperativa Viva Frutta di Rutigliano (Bari), circa cento ettari dedicati all'uva da tavola e prodotto commercializzato con il brand Marchiato Fresco. “Abbiamo una Vittoria dolce, ma le piogge hanno compromesso la qualità del raccolto; tra una decina di giorni chiuderemo la raccolta di questa varietà e poi inizieremo con l'Italia, che invece si presenta benissimo ed è abbondante”.

Tra qualche giorno, poi, l'azienda pugliese partirà con i primi stacchi della Red Globe. Viva Frutta conferma anche l'impegno su varietà tradizionali come Regina, Pizzutella, Baresana, Moscato d'Amburgo. “Varietà tipiche della nostra zona – sottolinea Lombardo – che prendono piccole fette di mercato ma apprezzate dai consumatori che le conoscono. Noi cerchiamo ancora di produrre una buona uva con i semi. Quest'anno le buone aspettative per le uve seedless sono venute a cadere e da una ventina di giorni a questa parte si vende pochissimo, oppure si devono accettare prezzi bassi vista la spietata concorrenza di Turchia e Grecia”.



QUI BASILICATA
L'uva da tavola del Metapontino rischia di rimanere invenduta o di essere acquistata a prezzi sempre più bassi. L'allarme è lanciato dalla Cia e riguarda gli aerali di Bernalda, Nova Siri, Pisticci, Scanzano Ionico, Policoro e Rotondella. L'associazione degli agricoltori ha snocciolato anche i prezzi: uva Vittoria a 48 centesimi il chilo (-17,4% rispetto le ultime settimane), Palieri a 60 (-11,1%) e le varietà senza semi mediamente a 80 centesimi. La Basilicata con oltre 177mila quintali di uva da tavola prodotti ogni anno – ricorda la Cia - si contende il podio della terza regione più produttiva d'Italia dopo Puglia e Sicilia.
“C'è troppa uva da tavola sui mercati, mentre i consumi sono sempre gli stessi: è ovvio che, di conseguenza, il prezzo debba scendere – ha dichiarato Demetrio Nicodemo, produttore di Scanzano Ionico alla Gazzetta del Mezzogiorno – Il problema è che nessuno fa niente, perché l'Italia è inserita in un contesto internazionale. Fino a quando la produzione sarà corposa non ci potranno che essere prezzi bassi”.
“I prezzi sono bassi ma, per il mercato estero, in linea con quelli degli ultimi tre anni”, è il parere di Pasquale Lunati, titolare della Taverna di Nova Siri, azienda esportatrice di uva.

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