Pomodoro, al Nord trasformata quasi la metà del prodotto

Caselli: la concorrenza internazionale si affronta con l'organizzazione di filiera

Pomodoro, al Nord trasformata quasi la metà del prodotto
Procede bene la campagna di trasformazione del pomodoro da industria, con quasi il 50% del prodotto lavorato e standard di qualità elevati. L'Organizzazione interprofessionale (Oi) Pomodoro da industria del Nord Italia, che rappresenta 2mila agricoltori, 14 Organizzazioni di produttori (Op) attive su 38mila ettari di superficie (circa il 50% di quella nazionale, il 25% di quella europea) e 29 stabilimenti, per 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro lavorato, in un comunicato diffuso ieri riferisce che, al 21 agosto, sono state raccolte e consegnate alle industrie 1,124 milioni di tonnellate di materia prima, il 45% del totale. Prodotto di "alta qualità, considerato che il grado brix medio del pomodoro, è pari a 5,02 contro una media degli ultimi cinque anni di 4,91".

"Allo stato attuale - precisa l'Oi Pomodoro da industria del Nord Italia - sono terminate le consegne della produzione speciale di pomodorino, mentre in generale, per il rispetto degli obiettivi produttivi 2016, fondamentale sarà l'andamento climatico nelle prossime settimane, durante le quali è in programma la raccolta e la trasformazione della quota restante di pomodoro". Rossella Martelli, vicepresidente vicario dell'Oi, ha ricordato la visita dell'assessore all'Agricoltura dell'Emilia Romagna, Simona Caselli, agli stabilimenti di Emiliana Conserve, a Busseto, e Greci di Ravadese, entrambi nel Parmense; realtà produttive attorno alle quali, su una superficie di 26mila ettari, si concentra la maggior parte della produzione del pomodoro da industria del Nord Italia.


Da sinistra, Maria Chiara Cavallo, Nicola Benatti, Gianmario Bosoni, Simona Caselli, Gianni Brusatassi, Lorenzo Cempini, Rossella Martelli e Gabriele Canali

"Ogni anno accogliamo con favore la visita dell'assessore - ha dichiarato Martelli - Per la nostra filiera è importante mantenere un dialogo diretto con le Istituzioni che operano sul nostro territorio e, in particolare, con l'Emilia Romagna, regione nella quale si concentra circa il 70% degli ettari coltivati a pomodoro da industria dell'intero Nord Italia".

"Per affrontare la concorrenza internazionale sempre più agguerrita - ha sottolineato l'assessore Caselli - bisogna insistere su ricerca, innovazione di prodotto e rafforzamento dell'organizzazione di filiera. In un mercato sempre più globalizzato si deve competere puntando sulla qualità e sulla fascia alta del mercato, intensificando gli sforzi sul versante della ricerca varietale e dell'innovazione di prodotto. Solo così possiamo difendere il valore delle nostre produzioni e incrementare il reddito dei produttori".