Gerevini: «Nuove varietà club nel mirino di Melinda»

Il direttore generale al lavoro sul piano strategico: qualità e marketing

Gerevini: «Nuove varietà club nel mirino di Melinda»
Prime settimane da direttore generale di Melinda per Paolo Gerevini. Il manager emiliano, terminata l’esperienza in Pizzoli il 9 settembre, da lunedì 12 è operativo alla guida del consorzio della Val di Non. “Le prime impressioni? Sono quelle di un territorio con una forte identità, che si riflette anche nel mondo Melinda e in chi vi opera”, dichiara Gerevini a Italiafruit News. “Mi è parso cogliere un forte attaccamento all’azienda e ai suoi valori e la determinazione a fare bene”.

Melinda sta lavorando al nuovo Piano strategico, che toccherà l’assetto societario e i percorsi decisionali interni, oltre a portare novità sulla lavorazione industriale e la produzione (dall’innovazione varietale alle politiche di sostenibilità). Il nuovo direttore generale dovrà seguire questo percorso. “Il nuovo piano strategico in fase di elaborazione prevede sviluppi in vari settori del Consorzio – premette Gerevini - Le principali sfide riguarderanno la qualità delle nostre mele, che vorremmo tentare di innalzare ulteriormente grazie a degli accorgimenti sia in fase di lavorazione in campagna che nel corso delle successive fasi di lavorazione all'interno delle cooperative; la sostenibilità delle nostre produzioni, una direzione intrapresa da anni e che oggi assume sempre più importanza a tutti i livelli; la politica di marketing che vorremmo rafforzare sfruttando ancora di più la notorietà e l’alta reputazione del nostro brand per dare alto valore alle nostre produzioni”.


Parlando della campagna melicola appena iniziata, il manager ricorda come questa annata dovrebbe far registrare un livello produttivo tra i più alti di sempre “Golden a parte, che dovrebbe avere un livello inferiore rispetto a quello degli ultimi cinque anni". "Per Melinda prevediamo una produzione simile a quella dello scorso anno (-2%, per quasi 400.000 tonnellate) con una consistente diminuzione delle mele di seconda qualità. La scorsa campagna quasi il 35% della nostra valle era stato colpito da eventi grandinigeni. Per la nostra organizzazione la Golden sarà ancora una volta la regina, visto che rappresenta circa il 70% del totale del nostro conferito”.

Il 75% del raccolto sarà destinato al mercato italiano e sul fronte export Melinda – con lo sbocco russo chiuso e il Nord Africa piuttosto turbolento – guarda ai Paesi vicini, come Spagna ed Europa dell’Est.

Ma che tipo di mela richiedono i consumatori? “Gli italiani preferiscono sempre la Golden – risponde Gerevini – ma ci sono significativi cambiamenti in atto. Stanno infatti guadagnando sempre più spazio nel carrello dei consumatori le varietà club, caratterizzate da croccantezza e gusto marcati. Proprio per questo motivo Melinda, dopo aver lanciato con grande soddisfazione la varietà club Evelina, sta puntando su alcune nuove varietà in esclusiva per il mercato italiano che colgano le nuove attese di una parte dei consumatori. Fondamentale, come è avvenuto con Evelina, sarà il brand Melinda che affiancherà quello delle varietà club. Il successo e la notorietà che tutt’oggi ha il marchio Melinda nasce dalla felice intuizione e dalle coraggiose scelte compiute avuta sul finire degli anni ’80 dalle allora ancora autonome 17 cooperative della Val di Non che decisero di utilizzare un unico marchio, Melinda, garantendo clienti e consumatori sulla origine e la qualità delle mele acquistate".



"Qualità ottenuta grazie a una zona geografica straordinariamente e al rigoroso rispetto degli standard stabiliti da un Disciplinare chiaro e ben noto", prosegue il manager. "Altri due passi chiave la scelta di dotarsi di una politica e organizzazione commerciale unica e una sistematica e centrata comunicazione al consumatore, che ha fatto di Melinda la mela più famosa d’Italia e uno dei pochissimi forti brand nel mondo dell’ortofrutta". 

"Quindi solida e sistematica comunicazione al consumatore e effettiva distintività qualitativa delle mele prodotte nella Val di Non hanno creato nel tempo – conclude Gerevini -  l’immagine di una mela che non tradisce le aspettative di coloro che, tramite il bollino, la possono scegliere. Ed è proprio sulla base di queste aspettative che si poggeranno le nostre strategie future. Da un’azienda leader come Melinda i clienti si aspettano una ricerca continua di miglioramento, strada che stiamo perseguendo: vogliamo provare ad innalzare ancor di più la qualità delle nostre mele con un sistema produttivo sempre più sostenibile e virtuoso ricercando anche delle novità in termini varietali gradite dal mercato ed idonee al nostro ambiente produttivo”.

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