Uva in Canada, l'Italia può partire

Periodo di prova di un anno per 10 esportatori pugliesi. Controlli sul 100% della merce

Uva in Canada, l'Italia può partire
Nuovi aggiornamenti in merito alla recente apertura del mercato canadese all'uva da tavola italiana. La Regione Puglia e l'Apeo - Associazione pugliese dei produttori e degli esportatori ortofrutticoli - hanno infatti reso noti i nomi delle aziende locali autorizzate all'esportazione di uve nel Paese nordamericano. Sono dieci in tutto: l'Agricoper di Noicattaro, l'Agrigal di Polignano a Mare, l'Azienda agricola Dino di Polignano a Mare, la Di Palma Donato e figli di Conversano, la Dott. Nicola Coniglio di Adelfia, la Dr. Franco Pignataro di Noicattaro, la Frutta Italia V. Montalbò di Polignano a Mare, la Giuliano di Rutigliano, la Nava di Rutigliano e l'Ortofrutticoli la Pernice di Turi.

L'esportazione è stata permessa per un periodo di prova di un anno. E, fin da subito, il 100% della merce sarà sottoposto ad accurati controlli all'arrivo, da parte del servizio fitosanitario canadese. E' pertanto fondamentale seguire per filo e per segno il programma di System Approach (sistema di controllo preventivo, ndr) che i produttori e i magazzini registrati si sono impegnati a rispettare.

"Siamo giunti – ha detto a Italiafruit News Giacomo Suglia (nella foto sottostante), presidente di Apeo – alla fase finale di questo importante accordo che include anche la Basilicata e la Sicilia. Per esportare in Canada – ha proseguito – le aziende pugliesi, ora, dovranno fare una specifica richiesta alla Regione. Nelle prossime settimane potranno quindi partire i primi container. Il mercato canadese può assorbire tutti i tipi di uve, dalle gialle alle rosse a quelle nere, in base alle richieste specifiche della clientela".

Per rilasciare il certificato fitosanitario per l'export, il servizio canadese prima di analizzare il 2% dei colli, dovrà verificare che siano soddisfatte tutta una serie di condizioni.

Innanzitutto le produzioni pugliesi devono provenire da aziende che hanno utilizzato prodotti fitosanitari autorizzati su uva da tavola, in base a quanto prevede il programma regionale di lotta integrata. Non è consentita, poi, la lavorazione in campo ma solo in magazzino, comunicando l'inizio dell'attività 48 ore prima. Occorre anche compilare documenti relativi alla lista dei tecnici responsabili della difesa, così come schede di controllo sul monitoraggio della tignoletta dell'uva (Lobesia botrana) e del coleottero Otiorhynchus corruptor.

Tutte le fasi di lavorazione dei singoli lotti vanno controllate sistematicamente, riportando i risultati all'interno di una scheda specifica. L'etichettatura dei colli, inoltre, deve presentare un codice per garantire la tracciabilità completa del lotto di provenienza dal campo al magazzino, mentre su tutti i documenti amministrativi e le confezioni va sempre indicato il codice alfanumerico di iscrizione al registro. Le dieci aziende, infine, sono obbligate a conservare per almeno due anni l'intera documentazione sia produttiva che commerciale.

Alla luce di tali vincoli, il Dipartimento di agricoltura, sviluppo rurale e tutela dell'ambiente della Puglia, ha invitato gli operatori a collaborare per garantire il massimo rispetto delle procedure di esportazione nel mercato canadese.

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