La «Filiera garantita» di Bonduelle Italia

Ieri la presentazione del progetto, fatturato del fresco a 130 milioni

La «Filiera garantita» di Bonduelle Italia
Freschezza, qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare sempre più importanti per Bonduelle Italia che ha presentato ieri ai giornalisti, in un press tour, il progetto “Filiera garantita”, che dà il nome anche alla gamma recentemente lanciata sul mercato. L’obiettivo è raccontare ai consumatori tutti i passaggi fondamentali del processo produttivo dal campo allo scaffale, fornendo rassicurazioni chiare e credibili sugli aspetti non direttamente verificabili da chi acquista un’insalata: sono 46 i controlli effettuati lungo la filiera, oltre 50 le persone che garantiscono la qualità delle insalate Bonduelle. Il tutto nel minor tempo possibile per offrire un prodotto sempre fresco e vitale. 



"Il consumatore vuole che il prodotto sia fresco, l'impegno di chi opera in questo settore deve essere quello di mantenere la qualità iniziale e per questo puntiamo a integrare i nostri partner nel processo, stando loro sempre più vicini", ha spiegato Gianfranco D'Amico, Ad di Bonduelle Italia. "Parliamo di un prodotto vivo e vogliamo che "dietro" un'insalata in busta ci sia materia prima di cui ci si può fidare. Noi lo abbiamo messo nero su bianco, con un logo e informazioni specifiche". E ha aggiunto: "In questo progetto il packaging comunica e garantisce, e poi ce il rimando al sito internet per chi ne vuol sapere di più. Non dimentichiamo che l'origine è il terzo elemento più importante per il consumatore di IV gamma". Il fatturato di Bonduelle Italia legato al fresco è di 130 milioni di euro. La crescita, nell'anno fiscale chiuso a giugno, è stata del 7%.



Bonduelle Filiera Garantita racconta, quindi, di come Bonduelle scelga i terreni più adatti per la coltivazione delle proprie insalate attraverso una selezione e valutazione dei produttori e un attento controllo dei terreni. Diverse analisi, sia sul terreno che sulle foglie, e un costante controllo della temperatura garantiscono ogni giorno la materia prima. La gamma si compone di 23 referenze, suddivise tra monovarietà e mix.



Il processo completo è stato illustrato ieri nel corso del viaggio stampa che ha consentito di toccare con mano i controlli eseguiti lungo tutta la filiera, dai terreni sotto serra dell’azienda agricola Angelo Salera (16 ettari dedicati) allo stabilimento di San Paolo d’Argon, entrambi nella Bergamasca, per garantire la genuinità delle insalate in busta, senza tralasciare il percorso di sviluppo sostenibile. 



Tra i punti di eccellenza, è stato detto, il fatto che le insalate Bonduelle - sodalizio che ha conseguito le principali certificazioni - vengano lavate solo con acqua potabile che, al termine di ogni ciclo produttivo, viene reimmessa in natura nel rispetto per l’ambiente. Massima attenzione viene posta all’integrità e alla pulizia degli ambienti di lavoro, sia nello stabilimento sia all’interno dei mezzi di trasporto. 



Lo stabilimento di San Paolo d'Argon, in particolare, occupa 50mila metri quadri di cui 25mila produttivi ed è suddiviso in quattro aree che comprendono accettazione e stazionamento, lavaggio, "contaminazione" controllata, cernita corpi estranei, selezionatrice ottica, pesatura, controllo conformità con passaggio sotto il metal detector, confezionamento e logistica. Cinque le linee per le insalatine, sei quelle per le insalate adulte: lo stabilimento è attivo sette giorni su sette nell'arco di tre turni di 18 ore complessivi; 18.500 le tonnellate di prodotto finito espresse ogni anno per un totale di 110 milioni di pezzi; di 220 unità la forza lavoro. La sede lombarda ospita anche il laboratorio qualità, accreditato, dotato tre sezioni: chimica, microbiologia e biologia molecolare.
Allo stabilimento Bergamasco si affianca quello di Battipaglia (Salerno), realtà gemella sebbene di dimensioni più piccole che rifornisce nel periodo invernale non solo il Nord Italia ma anche il mercato europeo.

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