Ascheri, aromatiche al gusto di Ponente

L'azienda ligure assicura al mercato fino a 500mila chili l'anno di erbe «tracciate»

Ascheri, aromatiche al gusto di Ponente
Le aromatiche chiamano, Albenga  risponde. Terreni vocati, clima mite e temperato, serre di concezione olandese e l’organizzazione aziendale sviluppata negli anni fanno dell’Azienda agricola Ascheri Sauro, con sede ad Albenga (Savona), una delle realtà nazionali di riferimento per la coltivazione, lavorazione e vendita di piante ed erbe aromatiche.

“In 45 serre di proprietà produciamo fino a 500mila chili di erbe l’anno, dodici mesi su dodici – dice a Italiafruit News il proprietario, Verano Ascheri - L’ambiente pedoclimatico nella piana e nelle colline di Albenga ci aiuta, e quasi un terzo della produzione è coltivato senza ricorrere a prodotti chimici, a salvaguardia della salute”.



La coltivazione è suddivisa in lotti e il controllo delle erbe avviene su ogni singolo appezzamento, per poi essere esteso alle fasi di raccolta, confezionamento e distribuzione, fino alla consegna. In questo modo la tracciabilità di filiera è garantita. Le aromatiche sono raccolte il mattino, poi raffreddate fino al giorno seguente, quando vengono lavorate e spedite, assicurando una shelf-life di 8-10 giorni.

“Nel centro aziendale – continua Ascheri – disponiamo di cinque celle frigo e 15 linee di lavorazione. I prodotti sono confezionati in vaschette, buste e vassoi di diverse tipologie e grammature, secondo le richieste del cliente. Richieste che negli anni sono cambiate a favore di pesi sempre inferiori. Oggi, infatti, lavoriamo preferibilmente le confezioni da 50, 30 o addirittura 10 grammi”.



Ma questo non è l’unico cambiamento che riguarda un comparto in costante crescita, grazie all’interesse dei programmi di cucina, ma anche ai riconosciuti effetti benefici sulla salute. “Resta costante o diminuisce la domanda delle specie tradizionali  quali il basilico – osserva l’imprenditore ligure - mentre aumenta quella di menta, cerfoglio e, grazie anche alla presenza di comunità extra-Ue, di coriandolo, dragoncello, prezzemolo riccio e altre nuove referenze”.

“E’ anche cambiato l’acquisto – aggiunge Ascheri – che si orienta sempre più sul prodotto tagliato. Le erbe, d’altra parte, sono delicate, e lo sfuso tenderà gradatamente a scomparire”.



L’azienda, certificata Sincert, Ifs Food e GlobalGap, dispone di posteggi ai mercati di Milano e Verona e lavora perlopiù per la Grande distribuzione organizzata nazionale e per l’Horeca.
“Quest’anno la domanda è buona – conclude Ascheri – le quantità non mancano e i prezzi ne risentono un po’. Il problema vero, però, sono le aziende che si improvvisano, squalificando il prodotto e di conseguenza il valore”.

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