Matteo e i pomodori di Michelle

Cosa c'è dietro gli apprezzamenti del Premier agli ortaggi coltivati dalla first lady Usa?

Matteo e i pomodori di Michelle
A prescindere dal colore dello schieramento di appartenenza, per un uomo politico i pomodori sono sempre un nemico da cui stare alla larga, un insidioso pericolo in agguato nella folla anonima. Lo sa bene Matteo Renzi, il cui ruolo è tradizionalmente al posto numero uno nei desiderata delle (potenziali) migliaia di lanciatori di frutta da piazza del nostro paese.

E l'America è lontana, si sa, ma è piena di paisà. Ecco perché, una volta giunto negli Stati Uniti in visita ufficiale, il nostro premier non ha perso tempo nell'informarsi su dislocazione, numero e grado di maturazione dei potenziali proiettili ospitati all'interno dei luoghi destinati a riceverlo. Fra questi (neanche a dirlo) la Casa Bianca.

Così, al momento opportuno, per il Matteo nazionale è stato facile esprimersi con competenza sui rossi pomi coltivati nell'orto degli Obama, di cui ha elogiato la qualità, paragonandola alla bontà dei discorsi di Michelle.

E Agnese, al seguito del marito, ha preso nota: per essere una brava first lady oggi bisogna fare l'orto.

E se poi vince Hillary?

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