Polizze assicurative, ai «supplementari» i rimborsi 2015

Lavori in corso nella Pubblica amministrazione dopo i ritardi causati dall'applicazione del Pai

Polizze assicurative, ai «supplementari» i rimborsi 2015
Cambiamenti climatici, bombe d’acqua, trombe d’aria e, un classico intramontabile, la grandine. Per le aziende agricole assicurarsi contro le calamità naturali è diventato un “must”.

Premesso che, quasi due anni fa, quando il ministro Maurizio Martina presentò il dm n. 162 del 12/1/2015 “Agricoltura 2.0” illustrando il Pai-Piano assicurativo individuale, parlò di semplificazione per le aziende agricole. Mentre ora sembra che la burocrazia abbia (di nuovo) il sopravvento: il Pai è difficile da applicare e l’organo pagatore preposto, Agea-Agenzia per le erogazioni in agricoltura, sta ancora cercando di mettere a regime la macchina burocratica.
Almeno questa risulta la fotografia a fine novembre 2016, secondo quanto riferito da alcuni imprenditori agricoli emiliano-romagnoli e confermato dal Consorzio di difesa di Ravenna.

“I ritardi – spiega il direttore Fabio Pesci – sono riconducibili alla chiusura delle domande 2015, proprio per l’applicazione della nuova normativa che fa riferimento a un Programma di sviluppo rurale (Psr) nazionale e all’obbligo di compilazione del Pai. Nel caso della nostra provincia, sono i consorzi ad avere anticipato nel novembre 2015 i pagamenti alle assicurazioni, quindi al momento gli agricoltori non sono esposti, ma la situazione cambia da provincia a provincia”.

“Nell’annata 2015 - continua Pesci - a causa della confusione che si era creata con l’applicazione della nuova normativa, i Pai sono stati costruiti in forte ritardo rispetto alla sottoscrizione dei certificati. Di conseguenza, non essendo state definite le regole applicative al momento della stipula delle polizze, moltissime aziende risultano ora in anomalia, anche se non hanno commesso alcuna irregolarità, con la conseguenza che il loro contributo sarà decurtato se non addirittura tagliato per intero”.

Di fatto, la gestione del rischio è passata dal primo al secondo pilastro della Pac (Politica agricola comune), con regole completamente differenti e ora la domanda di aiuti sui premi assicurativi per polizze contro le calamità naturali si deve gestire come vera e propria misura di investimento, con domanda di aiuto e domanda di pagamento.

Insomma, il sistema non era pronto, fanno sapere fonti vicine al ministero dell’Agricoltura. Ma proprio in questi giorni al Mipaaf si sta lavorando per una maggiore sincronizzazione tra l’Anagrafe delle aziende agrarie, gli Organismi pagatori e i Fascicoli di coordinamento in mano all’Agea.

Riassumendo: il Fascicolo aziendale del Sian (il sistema informativo agricolo nazionale del Mipaaf di cui si avvale Agea, ndr) è propedeutico alla presentazione di un qualsiasi atto dichiarativo volto al riconoscimento di un premio/contributo. In pratica, è l’insieme delle informazioni relative ai soggetti che devono iscriversi all’Anagrafe, controllate e certificate dagli Organismi pagatori incrocandole con i dati della Pubblica amministrazione e, in particolare, del Sian. Se i dati non sono aggiornati o se c’è un disallineamento, ecco che il meccanismo si interrompe. E così è accaduto per le domande 2015.

E ora le buone notizie. E’ in corso un’istruttoria che riguarda le domande 2015 che non hanno anomalie e che, pertanto, dovrebbero essere “liberate” entro dicembre di quest’anno, mentre occorrerà aspettare i primi mesi del 2017 per le domande che presentavano qualche criticità. Si va meglio con le domande 2016, compilate con il Pai già operativo, che dovrebbero essere chiuse entro giugno 2017.

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