Kiwi, avvio con qualche criticità nel Lazio

Sul mercato si fa sentire il pressing del prodotto greco

Kiwi, avvio con qualche criticità nel Lazio
Un'annata veramente anomala per il kiwi italiano. Fare previsioni a inizio campagna è più complicato rispetto al passato per una serie di fattori, tra cui scarsa produzione, livello qualitativo dei primi frutti e presenza del prodotto estero sul mercato italiano. La pensa così Gianluca Zamperlin di AgriZ - consorzio di Latina che fa capo al gruppo Zamperlin - che, quest'anno, parla da osservatore esterno. Infatti la realtà laziale, per una modifica societaria, in questa nuova campagna kiwi non ha prodotto, ma nel giro di due anni dovrebbe tornare a disporre di una quarantina di ettari dedicati alla coltura.

“L'avvio non è stato dei migliori, nonostante la bassa produzione. E' un'annata molto particolare”, dice Zamperlin. “Il kiwi giallo precoce, quello che di solito apriva la strada alla campagna, quest'anno non ha soddisfatto le aspettative nonostante prezzi interessanti. La Grecia, poi, è un competitor che, anche con frutti di bassa qualità, si fa sentire. I prezzi di acquisti in campagna sono alti, nel prosieguo della stagione può veramente capitare di tutto”.

Per quanto riguarda l'export gli operatori laziali puntano sulle spedizioni oltreoceano. “Il vero business è lì – conclude l'imprenditore di Latina – i miei colleghi lo reputano un mercato strategico”.

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