Cotton Candy, il futuro è «snack»

Nico Liturri fa il punto sulla campagna 2016 dell'uva da tavola e i test condotti in-store

Cotton Candy, il futuro è «snack»
Conclusa la campagna 2016 dell’uva da tavola, l’azienda pugliese Agricoper è pronta per un bilancio. “I mesi trascorsi – dice a Italiafruit News Nico Liturri, sales e marketing manager - sono stati molto intensi ricchi di sfide, novità, qualche imprevisto e tante soddisfazioni. Indubbiamente, il maltempo che ha colpito la Puglia i primi giorni di settembre ha condizionato la produzione dell’uva, mettendone a rischio qualità e quantità. Le criticità, comunque, sono state affrontate e superate nel migliore dei modi e, in linea di massima, anche questa campagna si chiude con un segno positivo”.

Ma la stagione 2016 per Agricoper ha significato anche l’entrata ufficiale della varietà Cotton Candy in alcuni dei più grandi retailer italiani. “Questa particolare varietà, dal gusto inconfondibile di zucchero filato, non ha tradito le nostre aspettative - commenta Liturri, alla guida dell'azienda con i fratelli Vito, product manager, e Giuseppe, financial manager - e, cosa ancora più importante, ha soddisfatto quelle dei consumatori. Il suo inserimento nel mercato italiano è stato attentamente studiato ed elaborato attraverso un preciso piano strategico di marketing e comunicazione”. Piano che ha previsto anche l’elaborazione di un progetto grafico dedicato, attività promozionali in-store e supporti comunicativi sviluppati ad hoc.



Tra fine agosto e i primi di settembre, poi, nei punti vendita di due catene del gruppo Selex sono stati condotti alcuni test per valutare il livello di gradimento della Cotton Candy da parte dei consumatori.

“La varietà ha un enorme potenziale - spiega Liturri - soprattutto nelle aree nelle quali le  senza semi sono ancora poco conosciute, con limitati spazi e assortimenti poco profondi. In più, essendo disponibili un po’ prima della maggior parte delle altre varietà seedless, gode di una finestra commerciale favorevole, nella quale c’è solo lei, o quasi. E, così, con le iniziative promozionali è facile fare i numeri”.



“Nella fase test - aggiunge l’imprenditore pugliese - chi l’ha assaggiata l’ha gradita all’unanimità. Ma la cosa più interessante, in ottica retailer, è che chi l’ha testata ha visto crescere l’incidenza delle uve senza semi rispetto al segmento uve”.

“Ad ogni modo – conclude Liturri – l’aspetto più innovativo per il mercato italiano è che le peculiarità a livello gustativo della Cotton Candy la candidano a pieni voti a prodotto snack. Categoria oggi quasi assente nei reparto ortofrutta della Gdo ma che, in previsione futura, ha grandi potenzialità di sviluppo e declinazione. Si presta perfettamente, infatti, per la vendita in confezioni monoporzione e, quindi, con una possibile ulteriore valorizzazione del prodotto”.

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