Gelo, sui prezzi agricoli scatta il toto rincari

Produttori e Codacons: attenti alle speculazioni

Gelo, sui prezzi agricoli scatta il toto rincari
Al Centro agroalimentare di Roma (Car) la frutta c'è, le forniture di ortaggi del centro-sud, dalle regioni più colpite dal maltempo, sono in ripresa, ma manca ancora un 25% di verdure invernali, soprattutto cavolfiori, finocchi e scarole.
In intere zone del Mezzogiorno, infatti, i collegamenti non sono ancora stati ripristinati. Gli arrivi di merce dal Metaponto e dall'Abruzzo sono stati praticamente annullati ma - finora - sui listini non si riscontrano speculazioni.
Certo, le produzioni agricole meridionali costano di più, ma è una legge di mercato. E, lamentano gli operatori del centro di Guidonia Montecelio, c'è tanta attenzione sui listini dell'ortofrutta “ma in media un chilo di frutta di stagione costa la metà di un pacchetto di sigarette”.

“I consumatori - osserva il direttore generale del Car Fabio Massimo Pallottini - possono orientarsi con i prezzi all'ingrosso pubblicati sul sito del Centro agroalimentare di Roma. Cambiano le scelte d'acquisto: è il momento dei brutti ma buoni, quelle renette che prima venivano scartate, ora si vendono perché hanno prezzi auto-calmierati. E poi c'è il principio della sostituzione: se le zucchine, non di stagione, si vendono a 3,50 il kg compriamo cavoli verza e melanzane; se il gelo brucia e annerisce i broccoli, restano cavoli, carote, rape”.

In base alle rilevazioni del Mercato Ortofrutticolo di Fondi (Mof), tra gli incrementi maggiori rispetto allo spesso periodo del 2016 ci sono il +233% delle zucchine siciliane, il +236% della bietolina laziale, il +180% della cicoria, il +100% della lattuga cappuccia e il +83% dei pomodori datterini. Ma rialzi superiori al 60% hanno coinvolto anche cavolfiori, rape e carciofi soprattutto pugliesi. Così, c’è chi chiede di stare attenti alle manovre speculative. “Aumenti eccessivi dei prezzi dei prodotti freschi come ortaggi e verdure - avverte il presidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani, Dino Scanavino - non sono giustificabili, anche perché le quotazioni sui campi non hanno subito alcun aumento. Per questo sollecitiamo le autorità competenti a intervenire per stroncare qualsiasi rincaro e comportamento scorretto lungo la filiera”.

Il rischio, dunque, è che la drammatica gelata di inizio anno penalizzi non solo gli agricoltori, ma anche i consumatori. E il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ha presentato un esposto a 104 procure della Repubblica di tutta Italia denunciando “le intollerabili speculazioni sui prezzi di frutta e verdura registrate in questi giorni e legate al maltempo”.

“Le avverse condizioni meteo stanno comportando pesanti ripercussioni sui listini dell’ortofrutta all’ingrosso e al dettaglio – ha spiegato in una nota il presidente Carlo Rienzi – In sostanza, schizzano alle stelle i prezzi di numerosi prodotti ortofrutticoli venduti nei mercati o nei supermercati, e i rialzi sono giustificati con il maltempo che ha interessato le coltivazioni e la riduzione delle produzioni. In realtà, la maggior parte dei prodotti oggi in vendita è stata raccolta nelle settimane scorse, quando cioè non c’era alcuna emergenza neve e freddo. Addirittura sono spacciate per nazionali frutta e verdura provenienti da Paesi esteri, allo scopo di poter rincarare i prezzi con la scusa del maltempo”.

“Vere e proprie speculazioni intollerabili sulla pelle dei consumatori e degli agricoltori – ha denunciato Rienzi – Per questo motivo abbiamo chiesto a 104 Procure di aprire indagini su tutto il territorio alla luce del reato di aggiotaggio e di individuare gli speculatori che determinano rincari ingiustificati dei listini all’ingrosso e al dettaglio”.

Anche Coldiretti e Confagricoltura mettono in guardia i consumatori e invitano a un controllo rigoroso delle etichette, sostenendo che i coltivatori non stanno incassando alcun ritocco in alto dei prezzi praticati. Se un aumento può essere giustificato per alcuni ortaggi prodotti nel centro-sud, che in effetti hanno subito danni dalle gelate, non lo è per la frutta tipo kiwi, mele e pere (raccolti prima dell'arrivo del maltempo) e per la frutta importata dall'estero.

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