Il gelo porta aumenti da brivido per gli ortaggi, vendite congelate

Report Infomercati. Operatori unanimi: «Nessuna speculazione»

Il gelo porta aumenti da brivido per gli ortaggi, vendite congelate
Dopo una settimana polare per l'ortofrutta italiana (clicca qui per leggere l'articolo) il clima sulla Penisola continua ad essere artico. A surriscaldarsi, però, sono i prezzi: secondo il report  Infomercati di ieri, nell'ultima settimana le quotazioni hanno subito aumenti medi che oscillano tra il 20 e il 90%. Il prodotto manca, anche dall'estero arriva poca merce, i produttori sono alle prese con una situazione critica e nei mercati all'ingrosso si respira un'aria pesante. Insomma, gli operatori sono unanimi nel respingere ogni ipotesi di speculazione: la filiera sta invece vivendo un'emergenza.

A pagarne le spese sono soprattutto le produzioni orticole. Tra Nord e Sud si notano differenze, in alcuni casi anche rilevanti. Nel giro di una settimana i prezzi dei finocchi sono cresciuti del 36% al Nord raggiungendo i 2,30 euro il chilo, mentre al Sud l'aumento è stato del 93,5% per una quotazione media di 2,23 euro il chilo; le bietole invece sono cresciute del 58% al Nord e del 74% al Sud. Il prezzo dei cavolfiori – bianchi e romaneschi – è cresciuto tra il 25 e il 30% al Nord e tra 54 e il 63% al Sud. Le verze hanno toccato quota un euro al chilo, per aumenti che si aggirano sul 50%. La cicoria in Meridione è stata quotata mediamente a 1,75 euro il chilo per un aumento dell'84%, le cime di rapa 2,15 euro il chilo per un balzo del 79%. Le zucchine costolute sono quotate 5,50 euro il chilo al Nord (+44%) e 7,50 euro il chilo al Sud (+36%), quelle scure lunghe rispettivamente 4,50 (+37%) e 4,10 euro il chilo (50,5%). Le melanzane viaggiano sui 3 euro il chilo per una crescita di circa il 25%. Aumenti più contenuti per le insalate, i peperoni e i carciofi.



Anche il prezzo degli agrumi è stato influenzato dal maltempo. Le clementine sono aumentate del 19,5% al Nord per un prezzo medio di 0,90 euro il chilo e del 40% al Sud per un valore medio di 0,83 euro il chilo. Le arance Tarocco vengono quotate tra 1,09 e 1,16 euro il chilo e l'aumento è rispettivamente del 5 e del 10%; mentre le Navelina nelle piazze settentrionali sono vendute a 0,72 euro il chilo (+9,6%) e in quelle meridionali a 0,84 euro il chilo (+21,8%).

"Manca completamente il prodotto, non ho mai visto una situazione così: il freddo ha massacrato tutte le aree produttive europee e nordafricane, quindi non è questione di speculazione ma di vera e propria mancanza di prodotto”, dichiara dal Mercato di Bologna Valentino Di Pisa, presidente di Fedagromercati. “E con la nuova ondata di gelo è probabile che la situazione sia destinata a peggiorare ulteriormente".

Salendo a Milano le impressioni non cambiano. Fausto Vasta, presidente di Ago Milano, l'associazione dei grossisti dell'ortomercato, rileva “la mancanza di merce e i prezzi alle stelle. Anche dall'estero arriva poco prodotto, la Spagna è carissima: sanno che a noi manca merce e si comportano di conseguenza. Le zucchine a 4-5 euro il chilo era da un pezzo che non si vedevano. Credo sia almeno dal 2003-04 che non assistiamo ad una situazione del genere. Le vendite? Ovviamente a rilento, non ci sono le quantità e si compra il minimo. Capisco i produttori, si fa fatica a raccogliere e i costi di raccolto sono molto, ma molto più pesanti: non c'è nessuna speculazione. Zucchine e melanzane erano già care perché la produzione era scarsa e ora col freddo è notevolmente peggiorata". 
"C'è poi - conclude Vasta - il tema dei trasporti, completamente a rilento: è tutto il giorno che aspetto un carico dalla Sicilia partito sabato, ma non so a che punto è il camion e nemmeno quando arriverà”.

"Prezzi alle stelle in Sicilia, come in tutta Italia del resto", commenta Salvatore Di Mulo della Fruverfruit Import-Export di Acireale (Catania). "Il pomodoro a grappolo che era quotata a 0,80 ora lo troviamo a 1,60 euro il chilo, il datterino a 3,40 il ciliegino anche a 3,80. Tutti i prezzi sono schizzati in alto, ma non la chiamerei speculazione. Forse solo un po' per la zucchina... Ma di prodotto ce n'è veramente poco e gli acquisti sono limitati: con questi prezzi ci si limita allo stretto necessario. Solo con i carciofi - conclude Di Mulo - non abbiamo avuto problemi e i prezzi sono stabili".

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