Sumitomo con Fyffes, il colosso non spaventa il settore

Battaglio: aggregazione tra realtà solide che non causerà instabilità nel mercato delle banane

Sumitomo con Fyffes, il colosso non spaventa il settore
Dovrebbe completarsi a febbraio la mega fusione tra il gruppo giapponese Sumitomo Corporation e Fyffes. Il via libera degli azionisti di quest'ultima durante la riunione di lunedì 16 gennaio a Dublino suona come una consacrazione per l''intesa che dovrà comunque passare dall'approvazioni di autorità governative e di settore. 

Sumitomo, attiva in molti campi (metalli, costruzioni, trasporti, ambiente, editoria, elettricità, distribuzione ecc.) opera nel settore delle banane dal 1960 ed è leader di mercato in Asia, con un modello di business integrato i cui interessi spaziano dalla gestione delle piantagioni nelle Filippine fino alla distribuzione al dettaglio nella regione asiatica. Importa in Giappone il 30% delle banane.

A dicembre il gruppo asiatico ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto da 751,4 milioni di euro complessivi in contanti per il 100% delle azioni di Fyffes, quotate sulla borsa di Dublino. La società giapponese si è impegnata ad acquisire ogni titolo per 2,31 euro, il 49% in più della quotazione di borsa dell’8 dicembre, e il valore del titolo dal 9 di dicembre si era subito allineato a quello dell’offerta.



Dopo l’acquisizione dell’americana Chiquita da parte del duo brasiliano Cutrale-Safra, è dunque ora il momento di un'altra concentrazione di spicco. Proprio Fyffes - nata nel 1888, ai vertici del trading di banane tra le due sponde dell’Atlantico e quarto distributore al mondo con 46 milioni di casse di banane vendute nel 2015, principalmente in Inghilterra e Irlanda - aveva cercato di acquisire Chiquita nel 2014. L'affare però era sfumato quando sembrava concluso.

Ma quali ripercussioni potranno esserci nel settore a seguito della nascita della nuova realtà? Luca Battaglio (nella foto in alto), coordinatore  della Commissione import di Fruitimprese e presidente dell'omonimo gruppo, vede con favore l'operazione: "l'aggregazione interessa due realtà solidissime dello scenario globale; va detto peraltro che la quota di Fyffes sul mercato italiano è esigua, per cui i riflessi in ambito nazionale saranno contenuti". 

"Quello che agli operatori strutturati fa più paura - prosegue Battaglio - sono le azioni estemporanee di  microaziende che con il loro comportamento possono alimentare l'instabilità, oltre al fattore clima, da cui dipende la disponibilità della materia prima. In definitiva un'intesa importante, la cui concretizzazione andrebbe salutata senza timori".

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