Sviluppo del kiwi al Sud, istruzioni per l'uso

Affollato convegno su produzione e commercio con Zespri e Apofruit venerdì nel Materano

Sviluppo del kiwi al Sud, istruzioni per l'uso
Aspetti colturali, innovazione di prodotto, marketing e commercio del kiwi sono stati al centro del convegno "La coltivazione dell'actinidia: gestione e prospettive di sviluppo" organizzato dall'associazione Lameta, in collaborazione con numerose realtà pubbliche e private, che si è svolto venerdì scorso a Policoro, in provincia di Matera.

L'evento aveva come obiettivo quello di delineare gli scenari futuri della produzione e della commercializzazione verso nuovi mercati di una coltura che suscita sempre più interesse a livello agronomico e commerciale in Italia e al Sud in particolare. 

Numerosi i partecipanti all'incontro, pensato per offrire agli stakeholder la possibilità di tracciare strategie di marketing capaci di generare valore e accrescere, attraverso la valorizzazione del brand e del territorio, il reddito dei produttori di kiwi italiani.

La prima sessione dedicata agli aspetti gestionali e varietali, moderata da Giulio Sarli (ricercatore Cnr) ha registrato gli intervento di Raffaele Testolin (Università degli Studi di Udine), Chrystos Xiloyannis (Università degli Studi della Basilicata), Maria Rosaria Mazzeo e Riccardo Spinella (ufficio tecnico Zespri), Fabio Marocchi (ufficio tecnico Apofruit di Aprilia). 



Si è parlato diffusamente di varietà e relativa estensione del calendario produttivo; riflettori anche sulla nutrizione delle piante (convenzionale e biologica, con questa ultima che presenta alcune problematiche legate alla maggiore difficoltà di controllare l’intervento), sulla difesa integrata e sull’importanza della luce per agevolare il processo di accumulazione del calcio.

Negli ultimi anni al tradizionale kiwi verde, è stato detto, si sono aggiunte selezioni gialle e rosse; sperimentazioni sono in corso anche in Basilicata, dove il kiwi si coltiva complessivamente su 440 ettari. 
Nel metapontino, in particolare, sta riscuotendo buoni risultati il frutto polpa gialla, le cui varietà sono tutte gestite in modalità Club e possono essere prodotte solo da cooperative che hanno l'esclusività del brevetto. 

Dopo gli interventi e le presentazioni delle aziende sponsor, la seconda sessione, quella pomeridiana, è stata dedicata ad aspetti commerciali, trend di mercato, aspetti qualitativi e marchi di filiera; moderati da Carmelo Mennone (Azienda sperimentale Pantanello Regione Basilicata) hanno preso la parola Craig Thompson (responsabile Zespri Europe), Carmela Suriano (general manager Planitalia), Ilenio Bastoni (direttore generale Apofruit) e Renzo Piraccini (presidente Macfrut). 



Thompson ha illustrato nel dettaglio il progetto Zespri, mentre Suriano ha ripercorso le tappe di Candonga soffermandosi sul successo ottenuto da questo marchio dedicato alla fragola. Sui brand Solarelli e Solemio si è invece soffermato Bastoni, che ha posto l’accento sull’importanza di internazionalizzare. Mennone, dal canto suo, ha ricordato che l’esportazione di kiwi vale oramai il 60-65% della produzione italiana, con il Lazio leader e la Calabria al vertice tra le regioni del Sud. Insieme a clementina, albicocca e ciliegia, il kiwi, ha proseguito Mennone, è l’unico frutto che ha visto aumentare le superfici in Italia, con un progresso dell’8% in dieci anni. 

Sull’importanza di puntare su nuovi sbocchi si è soffermato a fine lavori Piraccini, reduce da missioni all'estero per Macfrut da cui è emersa la rilevanza di mercati come Kenia, Cina, Emirati Arabi che, ha detto, vantano capacità di spesa crescenti da parte di fette di popolazioni significative: ora bisogna conquistarli.

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