«Snellire le procedure per vendere all'estero»

Nei convegni Alma Seges spunti su export, consumi e sostenibilità

«Snellire le procedure per vendere all'estero»
La sostenibilità al centro. E' questo l'obiettivo di Alma Seges, l'Op di Eboli (Salerno) che giovedì a Fruit Logistica ha rinnovato il suo impegno per un virtuoso progetto di attenzione all'ambiente, un impegno evidenziato dalla confermata adesione al protocollo Laiq (Legambiente per l'agricoltura italiana di qualità) di Legambiente.



A Berlino Alma Seges – 188 associati, 10 strutture di lavorazione e 1000 ettari di coltivazioni – ha declinato il concetto di sostenibilità in tre incontri molto partecipati, presentati dal presidente Aristide Valente. E' stato presentato il progetto “Fruit & Salad on the beach”, campagna di promozione per una sana alimentazione sostenuta anche da Assofruit Italia.  “La nostra organizzazione di produttori ha scelto di sostenere il progetto per promuovere il consumo di frutta e quindi contribuire, iniziando dalla tavola, a diffondere i corretti stili di vita”, ha evidenziato il direttore Andrea Badursi. “Questa estate daremo vita ad appuntamenti che si svolgeranno in spiaggia, nel Metapontino, e coinvolgeranno in particolar modo i bambini”. Badursi ha poi invocato “politiche agricole strutturate e che riconoscano dignità all'ortofrutta, troppo spesso marginalizzata rispetto ad altri comparti dell'ambito food”. Il manager è tornato a parlare anche di export, in particolare ha segnalato fra le priorità quella di snellire le procedure per i protocolli e ampliare il numero di prodotti da candidare alla commercializzazione con Paesi come la Cina. Il riferimento, come già nel recente passato rimarcato dal presidente dell'Op, Francesco Nicodemo, è all'uva da tavola, “fra le produzioni di punta del settore ortofrutticolo che ha urgente bisogno di trovare nuovi sbocchi commerciali, tuttavia i tempi per la concreta attuazione sono troppo lunghi”.

Il confronto è stato vivace, tra gli altri sono intervenuti Emilio Ferrara (direttore TerraOrti), Gennaro Velardo (presidente Italia Ortofrutta), Matteo Falcucci (presidente Aom Termoli), Michele Laporta (presidente Agritalia) e Rosario Rago (direttore Op Rago).



Poi si è tenuto un momento di riflessione sul “Creare valore con i valori”. Guglielmo Noschese, vicepresidente di Alma Seges, ha rimarcato l'importanza di perseguire la sostenibilità: “sia per chi produce – ha detto – sia per chi vende. E' sempre più importante raccontare cosa si fa”. E a proposito di chi vende significativo l'intervento di Ulrich Spieckermann (amministratore delegato di Eurogroup – Rewe). “Salubrità, tracciabilità, rispetto dell'ambiente, utilizzo di energie alternative, utilizzo di acque di recupero... Sono elementi importanti. Abbiamo censito i nostri fornitori in diverse parti del mondo, anche in Italia – aggiunge il manager tedesco – perché non ci siano casi di sfruttamento della manodopera minorile o dei migranti: le persone devono essere sempre rispettate e questo è un principio fondamentale alla base della contrattualistica. L'Italia, in questo campo, è molto avanti: c'è qualche pecora grigia, alcune pecore nere, ma questi soggetti sono destinati ad autoeliminarsi, perché sul mercato non c'è spazio per queste speculazioni”.



Legambiente, con il presidente nazionale Rossella Muroni e e col presidente dell'associazione campana Michele Buonomo, ha parlato dell'importanza del biologico, come chiave per avere un'agricoltura sostenibile. “Le eccellenze vanno raccontate, la qualità italiana fa paura all'estero, per questo viene attaccata dai mercati internazionali – ha ragionato Muroni – l'agricoltura è un luogo della modernità, della modernità consapevole”.

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