Brasile, si allungano i tempi dei pagamenti

Studio Coface: 120 giorni il ritardo medio nell'agroalimentare, la distribuzione soffre meno

Brasile, si allungano i tempi dei pagamenti
La delicata situazione economica vissuta dal Brasile ha significative ripercussioni anche sulla solvibilità e i tempi di pagamento delle aziende: il primo studio Coface sul comportamento di pagamento nel Paese sudamericano, condotto su circa 120 imprese, rivela un contesto particolarmente difficile in cui il 75% delle imprese intervistate ha ricevuto richieste di proroga dei pagamenti da parte dei propri clienti, oltre il 55% delle aziende ha registrato un aumento del tasso di insolvenza e si osservano ritardi di pagamento medi pari a 30 giorni che, nell'agroalimentare, superano i 120 giorni.

Le previsioni del Pil per il 2017 sono positive ma non brillanti: il Brasile dovrebbe uscire dalla recessione, ma il tasso di crescita stimato non va oltre lo 0,4%.  Buona parte delle imprese (58%) ha constatato un incremento del tasso di insolvenza nel 2015 rispetto al 2014. Il risultato 2016 è più segmentato dal momento che il 46% delle aziende ha osservato un peggioramento del comportamento di pagamento sull'anno precedente; per il 79%, il ritardo medio peraltro non supera i 30 giorni. 

Far rispettare i contratti non è cosa facile nel Paese. Nel 2017, secondo l’indicatore Doing Business Index, la procedura richiede in media 731 giorni e con costi pari al 20,7% del valore.
Tre imprese su quattro risentono dei ritardi di pagamenti; il settore meno colpito è quello della distribuzione (36,8%).

Come riporta Coface, concedere dilazioni di pagamento è una pratica comune in Brasile: il 97% circa delle imprese offre questa possibilità ai propri clienti, citando come motivo principale la concorrenza sul mercato. Negli ultimi tempi, però, è diventato più rischioso.

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Nella foto: stand brasiliano alla Fruit Logistica di Berlino