Guidi: «Caporalato, serve un servizio per l'occupazione»

Il numero uno di Confagricoltura commenta gli aspetti critici della legge per le imprese

Guidi: «Caporalato, serve un servizio per l'occupazione»
Giovedì scorso sei persone, tra cui l'ex datore di lavoro di Paola Clemente (la 49enne tarantina stroncata da un infarto il 13 luglio 2015 mentre lavorava nelle campagne di Andria) e il titolare dell'azienda dei bus su cui la donna viaggiava ogni giorno, sono state arrestate al termine di un'indagine di Polizia e Guardia di Finanza relativa allo sfruttamento di oltre 600 braccianti. Fu il tragico incidente dell'estate 2015 a dare un colpo di acceleratore all'approvazione della legge contro il caporalato, che il Governo ha approvato l'ottobre scorso.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, che ai microfoni di Radio 24 ha detto: “Dobbiamo provare a sconfiggere il caporalato con tutte le nostre forze, perché lo sfruttamento dei dipendenti, spesso sottopagati, crea una competizione interna al settore. Siamo, quindi, i primi a denunciarne gli effetti negativi e a volerlo contrastare. La legge contro il caporalato certamente va in questa direzione, anche se contiene degli elementi che c’entrano poco con il caporalato, che resta un fenomeno deprecabile e da perseguire”.

Secondo Guidi, per risolvere il problema all’origine devono essere attivati altri strumenti. “Uno dei problemi è il trasporto - ha continuato - ed è incredibile che ci siano persone che hanno bisogno di fare 3-4 ore di viaggio per spostarsi da un paese all’altro. Dobbiamo creare elementi di ricchezza nei paesi di provenienza, perché alla fonte di tutto c’è la necessità delle persone di potere lavorare”.

“Abbiamo approvato la legge in tutti gli aspetti - ha aggiunto il presidente di Confagricoltura - ma episodi gravi come quello del 2015 nella legge sono equiparati, secondo gli indici di sfruttamento, anche semplicemente a un mancato rispetto dell’orario di lavoro, a una mancata cartellonistica. Elementi che fanno sì che l’impresa agricola guardi con grande preoccupazione all’assunzione delle persone. E quando si esagera nella pena, quando si esagera nel meccanismo - anche se è difficile parlarne in questo momento, di fronte a un episodio così grave - noi dobbiamo comunque garantire che il mercato del lavoro cresca in modo equilibrato e che le imprese abbiano tutta l’utilità non solo etica e morale, che è la prima, ma tutta l’utilità ad assumere le persone in regola, a fargli svolgere il lavoro in maniera regolare, perché la ricchezza si distribuisca uniformemente”.

C’è, dunque, la condanna ferma da parte di Confagricoltura, ma con miglioramenti che potrebbero incentivare gli imprenditori agricoli ad assumere le persone. “Perché il tema di fondo del caporalato, e sono decenni che ne parliamo e non riusciamo a sconfiggerlo e a debellarlo, parte, da un lato, dai bisogni delle persone e, dall’altro lato, dall’assenza di servizi pubblici per l’approvvigionamento di manodopera, che è il tema vero su cui dobbiamo lavorare. Dobbiamo fornire - ha concluso Guidi - servizio di occupazione. Lo dobbiamo fare noi, come Organizzazioni, e anche lo Stato”.

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