Kiwi, Gullino: campagna anomala, in stock resta poco

«Errori di valutazione nella prima fase». Mele, scommessa su bio e nuove varietà

Kiwi, Gullino: campagna anomala, in stock resta poco
Anomala e non facile da gestire: Giovanni Gullino, direttore generale dell’omonimo gruppo piemontese, definisce così la campagna del kiwi. “Consideriamo questa stagione molto differente dalla scorsa”, spiega a Italiafruit News l’imprenditore saluzzese. “L’offerta di frutta proveniente da tutto il mondo ha creato un po’ di confusione, in autunno, e le valutazioni relative al mercato del kiwi non sono state sufficientemente lucide nella prima parte della stagione”.

“Tra l'altro - aggiunge - il settore era reduce da una campagna caratterizzata da ingenti volumi e così l’offerta iniziale e i primi programmi non hanno tenuto adeguatamente conto della mancanza reale di prodotto. La conseguenza è che la vendita è stata veloce, superiore alle aspettative, e oggi ci ritroviamo con un 40% in meno di frutti in stock”. A livello generale, Gullino ritiene che si stia rivolgendo “troppa attenzione alle varietà nuove e soprattutto alle gialle, che non offrono la stessa possibilità di gestione e di manipolazione del kiwi Hayward”.


Giovanni Gullino
 
Alla fiera Fruit Logistica andata in scena a Berlino il mese scorso, l’azienda ha lanciato una proposta inedita: “Abbiamo avviato con con grande entusiasmo un percorso legato alla coltivazione e commercializzazione di mele da agricoltura biologica”, dice ancora Gullino.
“Le varietà sulle quali puntiamo sono per il 45% gruppo Gala e per la restante parte cultivar resistenti alla ticchiolatura nuove e in sperimentazione; nelle nostre aziende disponiamo di campi sperimentali in collaborazione con Agrion, in particolare a Cuneo, a 550 metri di altitudine, con ottime condizioni per gestire impianti a basso impatto ambientale”. Il programma è ambizioso: “Vogliamo trovare nelle nuove varietà la giusta differenziazione per i diversi palati dei consumatori e sfondare nei mercati emergenti”.
 
Gl investimenti vanno anche in un’altra direzione: “A partire da luglio potremo fare affidamento su due realtà produttive attrezzate con nuove tecnologie per il confezionamento nel Cuneese: una a Saluzzo per le mele bio e convenzionali, l’altra a Manta per il kiwi”.
 
Il tutto per soddisfare la filosofia del Gruppo, fortemente export-oriented: “Siamo per un’agricoltura a basso impatto ambientale, a residuo zero, e per garantire prodotti gustosi attraverso buone pratiche di condizionamento”, conclude Giovanni Gullino.

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